Silvia Colasanti ed Enrico Pagano durante le prove (foto di Fabrizio Sansoni)
Il cartellone lirico della stagione 2023/24 all’Opera di Roma si chiude con un’opera in prima esecuzione assoluta commissionata proprio dalla Fondazione guidata dal Sovrintendente Francesco Giambrone. Si tratta di L’ultimo viaggio di Sindbad, composta da Silvia Colasanti su libretto di Fabrizio Sinisi liberamente ispirato a testi di Erri De Luca, in particolare dall’omonimo L’ultimo viaggio di Sindbad, pièce teatrale scritta nel 2003 che si rifà alla leggendaria figura del marinaio Sindbad (reimmaginata da De Luca come un capitano che trasporta «migratori e migratrici verso il nostro occidente chiuso a filo spinato», come scrive nella prefazione del libro) e da Sola andata, un romanzo in versi che ripercorre il viaggio di un gruppo di migranti clandestini dall’Africa ai porti del nord.
L’opera è proposta dal 16 al 23 ottobre 2024 al Teatro Nazionale di Roma, in collaborazione con Fondazione Romaeuropa Festival. La prima rappresentazione del 16 ottobre, alle 20, è trasmessa in diretta su Radio3 Rai.
L’ultimo viaggio di Sindbad è un dramma corale che ripercorre le vicende di un capitano arrivato al suo ultimo viaggio con un carico di uomini, donne e bambini, e la cui vicenda si fa specchio di una delle grandi tragedie del nostro tempo, tra echi biblici e leggende del mare. “L’ultimo viaggio di Sindbad è la storia di un viaggio in mare e di un viaggio interiore del protagonista alla ricerca di sé”, spiega la compositrice Silvia Colasanti . “Attraverso diversi quadri, simili alle stazioni di una laica via crucis marittima, il viaggio in mare ripercorre l’ineluttabile narrazione che l’uomo da sempre fa della sua esistenza, siano le gesta di Ulisse, quelle di Achab sul Pequod, o quelle di Dante e Virgilio, fino alle odierne e tragiche rotte sulle quali la cronaca non smette d’informarci. Attingendo soprattutto alle scritture bibliche, la navigazione diventa simbolo di mitologie e di archetipi, sia letterari sia musicali. Grande protagonista è proprio il mare, evocato con i suoni nei suoi diversi aspetti. Il flusso musicale, inoltre, racconta di passeggeri che arrivano da un “altrove” volutamente non definito, con strumenti tradizionali di culture diverse che dialogano con l’orchestra. La scrittura vocale poi, accoglie inflessioni ed echi popolari accanto alle forme di matrice operistica”.
A mettere in scena la nuova produzione è chiamato Luca Micheletti, artista poliedrico (baritono, attore, regista) per la prima volta all’Opera di Roma in veste di regista. “Sindbad, come Ulisse, è un ponte tra Oriente e Occidente”, dice Micheletti, “che non naviga però da Troia verso Itaca, peregrinando per un Mediterraneo pieno di trappole metafisiche, ma dal Nordafrica all’Europa. Attraverso gli antichissimi codici del teatro e della musica, desideriamo consegnare agli interlocutori di questo tempo le tracce di un passaggio storico, di un fenomeno che ci eccede, di una storia che si autodetermina e ci determina, risuonando come risuona di mille e una voce, dalle foreste della nostra preistoria (quell’Oriente che significa “nascita”), passando per Scilla e Cariddi, fino a naufragare nel nostro Occidente (che in sé reca l'idea del tramonto). E, così facendo, contribuire a creare coscienza
Sul podio dell’Opera di Roma debutta Enrico Pagano, un direttore giovane (è nato nel 1995), ma senza complessi reverenziali nei confronti dei grandi capolavori della musica, come ha già dimostrato alla guida dell’Orchestra da camera Canova (da lui fondata a 19 anni) affrontando con esecuzioni molto convincenti la Settima Sinfonia di Beethoven, il Don Giovanni di Mozart e L’Arte della Fuga di Johann Sebastian Bach.
Sul palco, nel ruolo di Sindbad, è impegnato Roberto Frontali, tra i più affermati baritoni italiani di oggi e apprezzatissimo interprete di Rigoletto nelle stagioni estive dell’Opera di Roma al Circo Massimo e Caracalla. Insieme a lui i baritoni Paolo Antognetti nella parte del Nostromo e Roberto Abbondanza in quella dell’Uomo della Preghiera. Entrambi condividono un’attiva carriera nel repertorio della musica contemporanea. L’Uomo del Mare è invece interpretato da Vincenzo Capezzuto, versatile controtenore che ha collaborato al fianco di grandi voci come Cecilia Bartoli, Sara Mingardo e Christian Senn. Il tenore Giorgio Misseri incarna il Disertore, mentre il soprano Daniela Cappello è impegnato nelle vesti della Madre. La prima e la seconda sorella sono interpretate rispettivamente da Elisa Balbo e Alice Rossi.
Canta nella parte della Memoria il mezzosoprano Annunziata Vestri. I passeggeri sono infine incarnati rispettivamente da Valentina Gargano, Maria Cristina Napoli, Benedetta Marchesi, Eduardo Niave, Nicola Straniero, Luigi Di Martino e Alessandro Della Morte. Gargano, Niave e Straniero fanno parte della IV edizione 2023/24 di “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma, Della Morte si è diplomato nella precedente.
L’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma è per l’occasione de L’ultimo viaggio di Sindbad arricchita dai solisti Peppe Frana (oud), Lorenzo Brilli (percussioni) e Luciano Orologi (chalumeau). Lo spettacolo si avvale anche della partecipazione della Scuola di Canto Corale della Fondazione Capitolina.
La nuova commissione è il primo capitolo di un progetto triennale dedicato alla musica contemporanea che vede protagoniste tre compositrici. Dopo Silvia Colasanti, nella stagione 2024/25 sarà messa in scena per la prima volta in Italia Adriana Mater di Kaija Saariaho con la regia di Peter Sellars, mentre nella stagione 2025/26 sarà la volta dell’opera Inferno di Lucia Ronchetti.
(Foto di Fabrizio Sansoni, Opera di Roma)