Un gesto d’impeto, senza pensare alle possibilità conseguenza per la propria incolumità, ma con il solo pensiero di poter essere di aiuto. Ovvero un gesto buono. E come tale insignito del Premio Bontà che ogni anno dall’Arciconfraternita di Sant’Antonio attribuisce in una cerimonia che si svolge a Padova il 20 e 21 maggio a una persona che si è particolarmente distinta per il suo comportamento altruista e generoso. Il premiato è Riccardo Meggiorini, attaccante del Chievo di 31 anni, con quersta motivazione: “per il coraggio dimostrato nell’affrontare sotto casa l’aggressore di una giovane donna, non curante del rischio che avrebbe corso ma desideroso di difendere l’integrità e la dignità di un essere umano a lui prima sconosciuto”. Abbiamo raggiunto al telefono il calciatore per farci raccontare come andò quella notte dello scorso anno.« Erano le due, e stavo dormendo in casa mia a Verona con la mia compagna, la finestra era aperta. Ho sentito le urla di una ragazza, all’inizio non sembravano preoccupanti, pareva piuttosto un gioco, poi mi sono accorto che il tono era allarmante. La mia compagna si è affacciata e io mi sono precipitato di sotto, mentre lei chiamava i carabinieri.
Ho visto la scena da lontano: c’era un giovane che stava tirando per i capelli una ragazza, la strattonava, la inseguiva. Non ho esitato e mi sono diretto di corsa verso di lui e gli ho dato una spallata. Lui è rimasto a terra, sorpreso, mentre io mi sono messo sopra di lui per immobilizzarlo aspettando l’arrivo dei carabinieri. Nel mentre una persona si è affacciata e mi ha fatto i complimenti».
Cosa significa per te essere buoni?
«Significa pensare agli altri e aiutare chi è in difficoltà. Bontà è anche generosità e gentilezza».
Nella tua vita quotidiana come esercita la bontà?
«Cerco di dare il mio contributo a opere concrete che conosco in prima persona. Per esempio Ho contribuito all’acquisto di un furgone per il trasporto dei disabili, ho pagato le cure per degli ammalati. Preferisco toccare von mano in prima perone per essere sicuri di dove vanno a finire i soldi».
Questo tuo atteggiamento si ritrova anche in campo?
«Il mio gioco è improntato al rispetto per l’avversario, e a un comportamento corretto».
A un giovane che cosa vorresti dire?
«Di seguire il proprio istinto quando si tratta di aiutare un’altra persona, di essere generoso».
Come hai accolto la notizia del premio?
«Non nego che mi abbaia fatto piacere ma reputo l’altra vicenda premiata (un gruppo di lavoratori che ha devoluto del sue ferie a una collega perché potesse trascorrere gli ultimi giorni di vita con la figlia gravemente ammalata), sia senz’altro più meritevole della mia».
Buono, coraggioso, e anche umile!
Dichiara il Priore dell’Arciconfraternita di Sant’Antonio, Leonardo Di Ascenzo: «Siamo particolarmente contenti di aver potuto assegnare un riconoscimento, su proposta del nuovo Rettore della Basilica antoniana padre Olivero Svanera, ad un protagonista del mondo dello sport come Riccardo Meggiorini, che ha dimostrato che l’indifferenza si può combattere anche sotto casa».