Poche battute, come si confà a Instagram e Twitter lo strumento su cui le ha pubblicate, ma rigorosamente scritte a mano. Così papa Francesco ha salutato domenica 8 maggio la 50ma Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Confermandosi un comunicatore nato, al passo coi tempi e attento alla comunità internazionale.
Un messaggio che recita così: «A te, che dalla grande comunità digitale, mi chiedi benedizione e preghiera voglio dire: tu sarai il dono prezioso nella mia preghiera al Padre. E tu, non dimenticarti di pregare per me e per il mio essere servo del Vangelo della misericordia. Franciscus» .
«Il Papa – ha raccontato monsignor Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede interpellato da Radiovaticana - ha postato sul suo profilo ufficiale di Instagram, 'Franciscus', un chirografo: cioè un bigliettino scritto di suo pugno. Perché? Perché in queste settimane lui ha potuto leggere alcune richieste e alcuni commenti alle foto postate e molti di questi richiedono vicinanza, preghiera. Le persone esprimono il sentirsi familiari con Papa Francesco, il sentirsi molto vicini: domandano e raccontano dei problemi personali, dell'esigenza, ad esempio, di una preghiera di vicinanza per la malattia di un figlio o per un amore ferito. E il Papa allora ha voluto rispondere personalmente, con questo scritto, agli “abitanti della comunità digitale” - così li ha chiamati - dicendo che loro diventano il cuore della sua preghiera in questa Giornata». «Tradotto in 40 lingue – ha aggiunto il prefetto - cerchiamo di raggiungere, con queste parole di accoglienza, di misericordia e di vicinanza del Papa, tutto il mondo».