L’emozione perenne del presepe vivente, una delle tradizioni più care, moltiplicata e vissuta sul territorio, per portare ovunque il sentimento della fratellanza e dell’unità, dono dello spirito natalizio. Ed è davvero un dono quello che tante persone, con semplicità, offrono agli altri, ogni anno, per raccontare, nel dipanarsi di una narrazione con più episodi, il miracolo di una notte di stelle e viandanti in cerca di una risposta. A dicembre e a gennaio, a Valderice, in provincia di Trapani, è andata, ancora una volta, in scena “La Bibbia nel parco”, un appuntamento molto sentito e partecipato, giunto ormai alla sua venticinquesima edizione. «L’unico presepe vivente in Italia che racconta la Bibbia», si legge in una nota di presentazione.
Perché quello di Valderice non è solo un presepe vivente nel senso stretto del termine: accanto agli episodi tradizionali della nascita di Gesù, i dieci «quadri statici viventi» rappresentano anche altre scene del racconto dell’Antico e Nuovo Testamento che narrano la storia della salvezza, collegati con un tema scelto di anno in anno, che per l’edizione 2022-2023 è stato “la fraternità”. Ed ecco allora che accanto alla grotta di Betlemme si possono ammirare storie di amore fraterno come la parabola del “buon samaritano”, le nozze di Cana e le storie bibliche di Giacobbe ed Esaù e di Giuseppe e i suoi fratelli. Il tutto con 80 figuranti in costumi d’epoca disposti lungo un percorso illuminato da fiaccole, che si sviluppa per ottocento metri immersi nello splendido scenario del Parco urbano di Misericordia. «Un evento ricco di grande suggestione e bellezza, che intreccia arte, fede, cultura, spettacolo e impegno sociale». Le rappresentazioni sono andate in scena il 26, 27 e 30 dicembre, poi il 5 e il 6 gennaio. “La Bibbia nel parco” è organizzata dall’associazione Pro Misericordia, con il patrocinio del Comune di Valderice e con la collaborazione delle parrocchie di Maria Santissima della Misericordia e Cristo Re di Valderice. Tra gli eventi collaterali, nel santuario Maria Santissima di Misericordia, a Valderice, il concerto “Note di Natale”, musica e parole con Pietro Adragna e Giuseppe Vultaggio.
Al centro la "fraternità"
«L’edizione di quest’anno», spiega Margherita Aguanno, presidente dell’associazione, «è stata dedicata alla fraternità, in un momento in cui viviamo un tempo ancora difficile, di guerra e di dolore. Due anni fa, nel pieno della pandemia da Covid, il tema era la sofferenza, che abbiamo raccontato in chiave virtuale; poi, l’anno scorso, ci siamo concentrati sull’attesa, con l’auspicio del ritorno alla normalità. Il messaggio di fondo è sempre quello della speranza che non viene mai meno, nonostante tutto». Alla rappresentazione, racconta ancora la presidente, partecipano anche «alcuni fratelli migranti che sono presenti sul nostro territorio ed entrano a far parte della nostra comunità, con tanta voglia di partecipazione». È tutto volontariato, soltanto volontariato, nessuno riceve un compenso: «Quest’anno abbiamo registrato tantissimi visitatori, da posti diversi della Sicilia. E tutti hanno confermato il piacere di avere condiviso questa iniziativa». Il presepe biblico di Valderice ha un forte impatto spirituale ma con la cura di mantenersi in un solco di concretezza, rispettando, con scrupolo e ricerche, gli aspetti storici fino nel minimo dettaglio. «Nel tempo», spiega Margherita Aguanno, «abbiamo approfondito gli studi sulle abitudini, i costumi e anche quello che poteva essere l’uso di suppellettili e la realizzazione delle ambientazioni. Siamo attenti anche al cibo dell’epoca: c’è, nel percorso, una zona dedicata alla degustazione di una zuppa fatta con ingredienti che potrebbero essere stati utilizzati duemila anni fa». Per tratteggiare, perfino con i sapori e i profumi, un momento sacro, nella sua dimensione quotidiana e quindi più percettibile.
Impegno comunitario
Tutti i volontari meritano una menzione speciale, di affetto e riconoscenza, per l’impegno e per la qualità di quello che propongono. Vito Messina è uno della prima ora: «Ricominciare dopo la pandemia è stato meraviglioso e faticoso, ma abbiamo ripreso il ritmo, finalmente», racconta. «C’era una grande folla e ci ha fatto molto piacere. Chi veniva da Palermo, da Catania, da Agrigento. L’iniziativa è nata quasi per caso: eravamo ragazzi, impegnati nei presepi viventi delle chiese, e ci è venuta l’idea di allargare la prospettiva, di scoprire nuovi orizzonti. Dobbiamo ringraziare don Alberto Genovese, vicario del vescovo di Trapani, che ci appoggia moltissimo, ci rincuora e ci consiglia nelle scelte». «L’emozione si rivela sempre speciale», spiega Michele Caruso, un altro dei volontari con più anni di gioiosa fatica sulle spalle. «Non era prevedibile celebrare venticinque anni di attività, ma ci siamo arrivati. Sottraiamo tempo alla famiglia, il Natale lo passiamo al parco, ma ci rincuora la felicità dei visitatori che ci lasciano bigliettini di ringraziamento. Quello che scrivono è bellissimo e commovente al tempo stesso». Su Facebook, il video dei saluti dopo la manifestazione: «È stata come sempre una esperienza faticosa ed entusiasmante», dice la presidente Aguanno. Intorno a lei, gli interpreti, ancora in costume riprendono fiato. Ovunque, sgorgano sorrisi.
La Domenica della Parola di Dio
Il 22 gennaio è la Domenica della Parola di Dio, una vera e propria festa dedicata alla Bibbia. È stato papa Francesco, con la lettera apostolica Aperuit illis, a istituire nel 2020 questa ricorrenza per sensibilizzare i credenti sulla centralità della Sacra Scrittura. L’edizione di quest’anno s’intitola Annunciatori della Parola. «Vi annunciamo ciò che abbiamo veduto» (1Gv 1,3). In edicola con Credere sono disponibili un sussidio (a 2,90 euro) che suggerisce tracce di celebrazione e preghiera per la Domenica della Parola di Dio e il libro La via della vita. I Padri della Chiesa rileggono il Discorso della montagna, a cura di Antonio Grappone (a 9,90 euro).