I concerti del martedì sera e del sabato pomeriggio nell’Aula Magna dell’Università Sapienza di Roma sono sempre un’occasione per ascoltare buona musica. A prezzi molto convenienti (dato non trascurabile di questi tempi) e con interpreti di grande livello, sia le giovani promesse sia gli artisti che hanno già alle spalle brillanti carriere. Così diventano tanti gli appuntamenti da segnarsi in agenda per la 79a stagione dell’Istituzione Universitaria dei Concerti, prevista dall’ottobre del 2023 al maggio del 2024.
‘La stagione che ci attende”, afferma il Direttore artistico Giovanni D’Alò, “offre un colpo d’occhio straordinariamente inclusivo sulle diverse espressioni musicali. Questa ampiezza di vedute, che ci permette di spaziare dalla Messa di Notre-Dame di Machaut alle composizioni dei nostri giorni, è il frutto di una ricerca costante nei repertori meno battuti e di un dialogo costruttivo con gli artisti. D’altra parte, pur essendo una stagione aperta a tutti, il nostro pubblico di riferimento sono gli studenti. La loro ricettività e la loro vivacità intellettiva sono il nostro motore’.
I 36 concerti della stagione coprono sette secoli di musica. L’apertura il 13 ottobre, con replica il 14, sarà affidata all’Orchestra da Camera Canova e al suo fondatore e direttore, Enrico Saverio Pagano. In programma la Quinta Sinfonia di Beethoven e il Secondo Concerto per pianoforte e orchestra di Chopin (solista Leonora Armellini). A Pagano e alla sua orchestra sarà affidata anche la serata finale della stagione, il 18 maggio, con un concerto dedicato alla musica del Novecento (brani di Glass, Britten, Sibelius e Vaughan Williams). Il 16 aprile invece Pagano dirigerà l’Orchestra Sinfonica Nazionale dei Conservatori Italiani (ONCI) e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia nel Requiem “Stringeranno nei pugni una cometa” composto da Silvia Colasanti su testi di Mariangela Gualtieri e testi liturgici latini. L’oratorio, che sarò dedicato alla memoria del regista Giorgio Ferrara, prende anche la partecipazione di una voce recitante, un mezzosoprano e un bandoneonista.
Pagano e la sua orchestra già da due stagioni sono in residenza presso la IUC, un bel gesto di attenzione, valorizzazione e fiducia nel talento dei giovani artisti. Enrico Saverio Pagano, nato a Roma nel 1995, si è diplomato giovanissimo in violoncello, composizione e direzione d’orchestra. Con l’Orchestra Canova, da lui fondata a 19 anni, ha all’attivo circa un centinaio di concerti in tutta Italia e all’estero. Pagano è reduce dal successo dell’Orfeo ed Euridice di Gluck al Teatro Verdi di Trieste e questa estate debutterà al Festival della Valle d’Itria di Martina Franca dirigendo il 2 e 5 agosto “Gli Uccellatori”, una dramma giocoso di Florian Leopold Gassman su libretto di Carlo Goldoni.
Negli artisti protagonisti della stagione spiccano molti nomi di fama internazionale. Jordi Savall, alla guida di Hespèrion XXI, propone un itinerario di Folias e Canarios della tradizione spagnola. Il tenore Ian Bostridge, accompagnato dal pianista Julius Drake, eseguirà “Die Winterreise” di Schubert. Fabio Biondi guida Europa Galante in un concerto interamente dedicato a Boccherini. Attesi anche i violoncellisti Giovanni Sollima e Gautier Capuçon.
Spazio a pianisti come Angela Hewitt, Andrei Gavrilov, Nikolai Lugansky, Marc-André Hamelin, Pierre-Laurent Aimard, Alexander Romanovsky, Lucas Debargue, Lukas Geniušas. Si annuncia divertente la serata “Soqquadro Italiano” con la voce esuberante e la presenza scenica di Vincenzo Capezzuto (il programma spazia da Gino Paoli a Monteverdi). Saranno molti gli omaggi alla musica del Novecento, anche con una serata in cui si esibirà il Quartetto Arditti (una occasione per festeggiare il mezzo secolo del quartetto). Un concerto straordinario sarò quello del 27 febbraio. E in programma ’7’ – Meditazione su Septem verba Christi in cruce di Joseph Haydn per percussioni, baritono ed elettronica (2023) del compositore romano Marcello Filotei. Commissionato e trasmesso in prima mondiale radiofonica da Radio Vaticana lo scorso aprile, sarà eseguito da Ars Ludi Ensemble con Gianluca Ruggeri maestro concertatore e la partecipazione del baritono Patrizio La Placa, cantore della Cappella Musicale Pontificia Sistina.