Saranno le lunghe ore passate sugli smartphone e sui social, sarà la comprensibile tendenza degli adolescenti a preferire, al mattino, il caldo del piumone alla corsa verso le aule scolastiche, ma di fatto alzarsi per essere a scuola alle otto diventa per molti una vera difficoltà. In difesa dei teenager, bollati come pigri e dormiglioni, arrivano i risultati delle ricerche degli studiosi a dimostrare che non si tratta di malavoglia e cattive abitudini, ma della natura stessa dell'essere adolescenti.
E poiché sempre più spesso i professori lamentano di avere davanti a sé studenti che non riescono a nascondere la loro stanchezza e quindi incapaci di seguire le lezioni, si comincia a mettere in discussione, soprattutto per chi frequenta le superiori, l'orario di inizio delle lezioni.
L'allarme era stato lanciato negli Usa dall'American Academy of Pediatrics che aveva sottolineato dopo numerosi studi come durante la pubertà, per motivi fisiologici, cominciano a cambiare i bioritmi e per questo gli adolescenti si ritrovano ad andare a dormire circa due ore dopo rispetto all'orario di quando erano bambini. Tenendo conto anche e purtroppo delle ore, serali e notturne, passate sugli smartphone, il risultato è un monte ore di sonno in forte diminuzione con rischi per la salute fisica e psicologica.
Per questo gli esperti d'oltreoceano hanno lanciato la proposta di posticipare l'ingresso a scuola in modo tale da andare incontro ai ritmi dei ragazzi. Il dibattito è aperto.
Altre ricerche, la più recente attuate dal Dipartimento di medicina del sonno dell'Università di Oxford in Inghilterra, stanno confermando che il bioritmo degli adolescenti viaggia con ritardo sugli adulti e alcune scuole private stanno offrendo alle famiglie orari scolastici fatti su misura per favorire questa teoria. Addirittura, nel Surrey, le lezioni del secondo biennio (frequentato da ragazzi che hanno tra i 16 e i 18 anni) presso la Hampton Court House avvengono tra le 13.30 e le 19.
Anche in Francia, gli studi di Yvan Touitou, professione "cronobiologo, e membro dell'Accademia di Francia mostrano che il ciclo naturale sonno-veglia cambia durante la pubertà, Per questo con il nuovo anno scolastico le scuole francesi potranno organizzarsi per andare incontro alle capacità di concentrazione degli studenti e magari, come propone lo studioso, regalare agli adolescenti qualche ora di sonno in più al mattino per arrivare a lezione freschi e capaci di concentrarsi.
Istanze condivise in Italia dai nostri pediatri. Essi indicano le ore di sonno per un adolescente nella misura di 8-9 ore, ma sottolineano che sempre più ragazzi non sono in grado di rispettare il suggerimento. Per questo
Giovanni Corsello, presidente della Società Italiana di Pediatria (Sip) si trova d'accordo con i colleghi stranieri e dichiara: «Le prime raccomandazioni americane sono uscite qualche anno fa ... Ora potrebbe essere giunto il momento di riconsiderare la scansione degli orari nell'ambito di una revisione globale della scuola annunciata dal governo».