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martedì 10 settembre 2024
 
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La carità della "matita di Dio" non ha alternative

04/09/2016  La lezione di Madre Teresa e e dei pontefici che l'hanno conosciuta e amata: la misericordia non va misurata, pesata, non deve risultare da un contratto che misura qualità della domanda ed utilità dell’offerta.

La canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta è l’evento centrale del Giubileo della Misericordia. Bergoglio ha voluto così e la celebrazione in piazza san Pietro connota l’Anno santo più di ogni altra cosa avvenuta fin qui. Papa Francesco ha detto, indicando l’esempio di Madre Teresa, che “non esiste alternativa alla carità” e ha spiegato che il volontariato non è solo costituito da esperti e tecnici della cooperazione, ma è come la folla che andava dietro a Gesù. E’ un messaggio importante perché sottrae la carità all’idea che essa funzioni solo se è tecnicamente efficiente. In questo caso la Chiesa sarebbe solo una Ong come tante e la carità un elenco di cose da fare bene. Certamente c’è anche questo aspetto, ma Madre Teresa non diventa la patrona della Protezione civile globale, ma semplicemente l’esempio di come si può rendere il Vangelo efficace. E’ un “emblematica figura di donna e di consacrata”, ha spiegato il Papa. Essa rappresenta ogni persona nella folla che segue Gesù e non semplicemente chi fa qualcosa di specifico. La carità è denuncia, la carità è preghiera, la carità è azione, che restituisce dignità alle persone. Bergoglio ha spiegato che “si è chinata sulle persone sfinite, lasciate morire ai margini delle strade, riconoscendo la dignità che Dio aveva loro dato; ha fatto sentire la sua voce ai potenti della terra, perché riconoscessero le loro colpe dinanzi ai crimini - dinanzi ai crimini!-  della povertà creata da loro stessi”. E’ la prima volta che usa la parola crimini in un’omelia ( e la sottolinea due volte) e lo ha fatto nella messa che nella quale ha proclamato santa la persona che più di ogni altra con  la sua vita e le sue opere ha inchiodato la coscienza dei potenti e dei ricchi a questi crimini. Wojtyla, che sbaragliò ogni regola per beatificare subito Madre Teresa, nell’omelia della beatificazione nel 2003 spiegò che Madre Teresa “ visse il Vangelo in mondo sfacciato” e la definì una “persona-messaggio”.

Bergoglio ha riproposto il concetto con altre parole, spiegando che quello di Madre Teresa era amore senza ideologia, senza che se ne dovesse misurare l’efficienza. Per questo la canonizzazione è il vero centro dell’Anno santo della misericordia. La misericordia non va misurata, pesata, non deve risultare da un contratto che misura qualità della domanda ed utilità dell’offerta. Non è così per la semantica del Vangelo, non è stata così per Madre Teresa. Alberto Bobbio

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