Il palazzo deve il suo nome al colle su cui posa, il Quirinale, che a sua volta lo deve al dio Quirino che lì aveva trovato il suo tempio. Vittorio Emanuele II, con l’aria sdegnosa, ebbe a chiamarlo "la ca' d'preive", la casa dei preti, perché lì per secoli hanno abitato i papi. Era il momento in cui, quando Pio IX dovette lasciare la residenza, il Consiglio dei Ministri del Regno d'Italia decise che sarebbe diventato la residenza della famiglia reale: Vittorio Emanuele II non ne era entusiasta ma alla fine vi andò, il 23 gennaio 1871. E fu così che la casa dei preti divenne per settant'anni la casa dei re.
La casa della Repubblica
Lo lasciò il "re di maggio" Umberto II nel 1946. Ma ci vollero un paio d'anni per fare del Quirinale il palazzo dei Presidenti: Enrico De Nicola non vi andò. Il primo fu Luigi Einaudi: ne fece con la moglie Ida sede dei suoi affari e della sua residenza: il trono dei Savoia finì in cantina e il palazzo con il torrino divenne così davvero simbolo della più alta carica della Repubblica.
Il presidente abita nella manica lunga
Il complesso del Quirinale copre 110.500 metri quadri, il sesto palazzo più grande al mondo e il primo come residenza dei capi di Stato. Ha 1.200 stanze ed è stato ampliato nei secoli ma non tutto lo spazio viene effettivamente utilizzato. Il Presidente abita e lavora nell'ala nota con il nome di "manica lunga", l'ala adiacente a Via del Quirinale: ragioni di sicurezza e di riservatezza lo rendono ovviamente off-limits.
I Corazzieri (Crozza permettendo).
I Corazzieri sono la guardia d'onore del Presidente, forza specializzata dell'Arma dei Carabinieri. Nel reggimento si entra con requisiti ferrei, fisici e morali: sevono eccellenti referenze di servizio, un metro e 90 minimo di statura e una struttura fisica «adeguatamente armoniosa», il che spiega la parodia di Maurizio Crozza e il «come cammina male» diventato celeberrimo adagio. Né sarebbe bastato camminare bene al Corazziere 2, perché bisogna saper cavalcare i cavalli del reparto e pure le moto usate nei servizi d'onore.
Lo Studio del Presidente
Ai Corazzieri è intitolato l'omonimo salone, il più grande del Quirinale: 37 metri di lunghezza, 12 di larghezza e 19 di altezza. Lì si svolgono le udienze pubbliche e le premiazioni. Per gli incontri ufficiali con i Capi di Stato e con i segretari di
partito durante le consultazioni per la formazione del Governo, si usa lo Studio del Presidente, un tempo camera da letto estiva dei papi: noto al grande pubblico perché da lì, seduto alla scrivania francese del Settecento, il Presidente parla agli italiani, in diretta Tv, nel discorso di Capodanno.
La mitica Flaminia
L'ammiraglia del garage del Quirinale è una Flaminia 335 blu scura del 1961, con sette posti, rivestimenti in
pelle Connoly, autoradio Voxson e capote a comando. Ormai, dopo 44 anni di onorato servizio si usa soltanto per l'insediamento e per la parata del 2 giugno. Per i normali spostamenti del Presidente, anche per ragioni di sicurezza, si usano ovviamente auto moderne.
La squadra del Presidente
Al Quirinale lavorano quasi mille dipendenti: devono occuparsi, a titolo diversissimo, delle tante attività collegate alla Presidenza della Repubblica, ma anche gestiere un patrimonio artistico di inestimabile valore che conta 261 arazzi di grande pregio, mobili e dipinti, sculture e carrozze storiche. Non solo, grande attenzione, necessita la manutenzione dei preziossimi quattro ettari di giardini, che i comuni cittadini la domenica possono visitare.