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sabato 14 dicembre 2024
 
udienza generale
 

Papa Francesco: «Questa non è guerra, è terrorismo»

22/11/2023  Papa Francesco, all'udienza generale, prega per le popolazioni oppresse dalla guerra e, per quanto sta succedendo in Israele e Palestina. E spiega che la Chiesa non è un gruppetto di eletti di prima classe, ma che ciascuno è chiamato a portare agli altri l'amore di Dio

Una udienza breve, al gelo della mattina romana. Il Papa si sofferma sulla vocazione e sul Vangelo che va portato a tutti. «La Chiesa non cresce per proselitismo ma “per attrazione”», ripete il Pontefice e aggiunge, spiegando l’episodio del Vangelo di Gesù che incontra una donna straniera che lo supplica di guarire sua figlia, spingendolo, dopo un iniziale rifiuto ad agire, che «questo incontro ha qualcosa di unico». Infatti, «non solo qualcuno fa cambiare idea a Gesù, e si tratta di una donna, straniera e pagana; ma il Signore stesso trova conferma al fatto che la sua predicazione non debba limitarsi al popolo a cui appartiene, ma aprirsi a tutti». La Bibbia, sottolinea papa Francesco, «ci mostra che quando Dio chiama una persona e stringe un patto con alcuni il criterio è sempre questo: elegge qualcuno per raggiungere altri. Questo è il criterio della chiamata di Dio. Tutti gli amici del Signore hanno sperimentato la bellezza ma anche la responsabilità e il peso di essere “scelti” da Lui. E tutti hanno provato lo scoraggiamento di fronte alle proprie debolezze o la perdita delle loro sicurezze». Bisogna però vincere la tentazione più grande che è quella di considerare «la chiamata ricevuta come un privilegio, per favore no, la chiamata non è un privilegio, mai. Noi non possiamo dire di essere privilegiati nei confronti degli altri, la chiamata è un servizio e Dio sceglie uno per arrivare a tutti, per amare tutti». Bisogna «prevenire la tentazione di identificare il cristianesimo con una cultura, con un’etnia, con un sistema» e ricordare che «la Chiesa è cattolica, universale, non è un gruppetto di eletti di prima classe. Non dimentichiamo: Dio sceglie qualcuno per amare tutti. Il Vangelo non è solo per me, è per tutti. Non lo dimentichiamo».

E il Papa non dimentica neppure di pregare per la martoriata Ucraina, per Israele, per la Palestina e per quanti soffrono a causa della guerra in tante parti del mondo. Il POntefice ricorda che stamattina ha ricevuto due delegazioni, una di familiari che hanno parenti ostaggi a Gaza e una di palestinesi che hanno parenti prigionieri in Israele. Il Papa parla dle dolore che ambedue soffrono e sottolinea che «qui siamo andati oltre le guerrre, questo non è guerreggiare, questo è terrorismo. Per favore pregate per la pace, che il Signore metta mano lì»

 
 
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