C'è chi dice che a fare l'Italia fu, più di Mazzini e Cavour, la musica. Un'iperbole, ovviamente, ma che - come tutte le iperboli che si rispettino - nasconde una verità. Di certo, la musica ha sempre costituito, e ancora oggi costituisce, uno dei grandi collanti nazionali, uno dei fattori che maggiormente definiscono la nostra identità e ci uniscono al di là di ogni divisione. Nell'anno del 150° anniversario dell'Unità, ecco allora la bella iniziativa "I canti che hanno fatto l'Italia", nell'ambito di Telecomusica, la rassegna estiva al Parco della musica di Roma voluta dall'Accademia nazionale di Santa Cecilia insieme e Telecom.
Quali sono questi "canti che hanno fatto" il nostro Paese? Preghiera dal
rossiniano Mosè, Donna Caritea di Mercadante, Addio mia bella addio, La bella
Gigogin, Inno di Garibaldi, Totonno, O Surdato ‘nnammurato, Quel
mazzolin di fiori, l’Inno di Mameli: ecco alcuni dei titoli che il 1° luglio saranno interpretati da ben 250 musicisti dell'Orchestra,
del Coro e delle Voci bianche dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia, accompagnati
dalla Fanfara dell’Associazione
nazionale dei Bersaglieri, tutti diretti da Carlo Rizzari. La vitalità di questi canti è testimoniata da un fatto: negli Anni ’60
Raffaele Gervasio, compositore pugliese (allievo tra gli altri di
Respighi e conosciuto soprattutto come l’autore della sigla del
Carosello televisivo) ne fece una trascrizione dotta e trascinante,
trasformata poi in un disco di grande successo che, rimasterizzato in
digitale nel febbraio 2011, è entrato per tre settimane nella classifica
delle top 30 compilation. Nel disco prestarono la loro voce cantanti
del calibro di Mario Del Monaco, Giulio Fioravanti, Nicola Rossi Lemeni,
Angelica Tuccari, Virginia Zeani diretti da Franco Ferrara.
Il programma del
concerto seguirà la scansione cronologica degli eventi
storici (Prima del ’48, la prima
guerra d’Indipendenza, la seconda guerra d’Indipendenza, i Mille, Roma
capitale, Dopo il ’70, la Grande guerra) e i
canti sono uniti in brevi suites intervallate dai commenti a sfondo storico e aneddotico. Info: www.santacecilia.it