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martedì 15 ottobre 2024
 
libri
 

La commedia umana dell'anno di grazia 2024

04/03/2024  Nei "Fatti di umani" di Elisa Rovesta un campionario delle negatività "tossiche", specchio della nostra epoca, dai social all'inglese del manager. Un viaggio nell'essenza delle persone

Elisa Rovesta.
Elisa Rovesta.

di Francesco Anfossi

Ha un bel dire Elisa Rovesta, nel definire “Fatti di umani” (NFC edizioni) come una silloge di racconti in cui non succede niente. In realtà succede di tutto, e quel tutto finisce per dipingerci una sorta di piccola commedia umana contemporanea. C’è il manager che parla solo inglese, ma l’inglese serve solo a fregarti in italiano, c’è l’architetto chic, perfino l’imbianchino che ti propina il “giallo spugnato” (orribile, anni ’80, datato come le pennette alla vodka). Il mio preferito è l’amore “tossichino”, specchio della contemporaneità. Tossichino perché «anche se fa male, non è una forma di amore patologico tale da considerarlo tossico, ancor meno un amore violento». È la storia di due persone normali che fondamentalmente si stanno antipatici, «ma vogliono cambiarsi a vicenda e danno vita a un gioco delle parti dove entrambi vogliono vincere. La vittoria consiste nel piacere all’atro così tanto da cambiarlo. Nasce quindi un legame profondo nonostante i loro mille difetti reali, o almeno percepiti tali».

Il filo rosso di questi racconti che disegnano dei casi umani è la contemporaneità. La scrittura con cui Elisa Rovesta descrive questo "demimonde" è molto felice, cristallina e iridescente e in fondo ogni racconto potrebbe essere preso come un aspetto di una persona sola, una persona negativa, specchio del mondo d’oggi, tutto social media, narcisismo e superficialità. Da cui guardarci e in questo c’è tutta l’utilità di questo prezioso libriccino: stare alla larga da certe inclinazioni, da certi tipi umani, da certe tendenze, da certe tentazioni.

 

 

 
 
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