«La Chiesa non è una dogana» (papa Francesco in EG 47). La nostra comunione con Cristo non è una semplice questione giuridica, ma di verità. «Non è un premio per i perfetti, ma un generoso rimedio e un alimento per i deboli» (papa Francesco, ivi). Il sacramento della Penitenza o Confessione non è una dogana, ma il segno del nostro sincero pentimento che ci ottiene da Dio il perdono dei peccati gravi (cfr. can. 960). Per i peccati leggeri o veniali il pentimento e il serio impegno per evitarli sono sufficienti per accostarsi alla Comunione. Sia ben chiaro, non è la materialità della Confessione che permette la Comunione, ma il pentimento e l’impegno nella conversione della vita. È sempre valido l’ammonimento dell’apostolo Paolo: «Ciascuno esamini sé stesso e poi mangi del pane e beva dal calice» (1Cor 11, 28). La Confessione sacramentale non è un castigo, ma un dono per dare verità e sostegno al nostro pentimento e pace alla nostra coscienza.