«Prevedere la possibilità di collocare i minorenni stranieri non accompagnati (Msna) ultra sedicenni, in strutture per adulti, prive degli standard stabiliti per le strutture per minorenni, in caso di indisponibilità di posti, è gravemente discriminatorio rispetto al trattamento previsto per tutti gli altri minorenni privi di un ambiente familiare idoneo presenti sul territorio italiano. La normativa italiana, infatti, non prevede in alcun caso il collocamento di minorenni in strutture per adulti»: è la decisa presa di posizione di Sos Villaggi dei Bambini per voce di Samantha Tedesco, Responsabile dell’Area Programmi e Advocacy, contro il decreto Immigrazione e sicurezza del governo del 27 settembre scorso, che introduce riforme in tema di protezione internazionale.
Sono oltre 21 mila i minori non accompagnati presenti in Italia, l’87% dei quali maschi. Quasi uno su quattro ha meno di 14 anni. Nei primi sei mesi del 2023 il 60% è entrato via mare mentre il 40% è stato ritrovato sul territorio.
La preoccupazione dell’organizzazione è che non venga rispettato il principio di presunzione di minore età e che si rischi così di inserire i minorenni non accompagnati in strutture per adulti. SOS Villaggi dei Bambini, che è impegnata da 60 anni perché i bambini e i ragazzi che non possono beneficiare di adeguate cure genitoriali crescano in una situazione di parità con i propri coetanei, ha scelto la Giornata Nazionale delle Vittime dell’Immigrazione,(il 3 ottobre) per lanciare l’allarme sul tema e attaccare le politiche governative: «Una giornata - precisa SOS Villaggi del Bambini - che ricorda come sia importante tutelare chi cerca di arrivare in Italia, specialmente se minorenne, e che si trova a dover combattere non solo per sopravvivere in mare, ma anche per essere riconosciuti e adeguatamente accolti secondo Diritto, nel Paese di arrivo. Situazione che desta ulteriore preoccupazione dopo il Comunicato Stampa 52 del Consiglio dei Ministri rispetto al decreto legge del 27 settembre 2023».
«Dobbiamo considerare – continua Tedesco - che i minorenni che arrivano in Italia hanno un volto e una storia. Sono persone con speranze, delusioni e paure. Come SOS Villaggi dei Bambini condividiamo la posizione di Carla Garlatti, Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, per cui è difficile che questi ragazzi abbiano con sé i documenti, per i rifugiati poi è impensabile, ed è importate rispettare il principio di presunzione di minore età».
Per l’organizzazione è importante mettersi all’ascolto dei minorenni, dare loro una rete e gli strumenti per poter avviare un percorso di inserimento e di tutela. «I Minori Stranieri Non Accompagnati e i giovani richiedenti asilo - continua - sono portatori di una vasta gamma di bisogni specifici che vanno dai più essenziali, quali alimentazione e salute, ad altri più complessi come l’informativa legale, l’orientamento ai servizi del territorio, l’elaborazione del trauma del viaggio, l’emersione e la definizione del progetto migratorio, la necessità di riprendere i contatti con le famiglie presenti nei Paesi di origine o sul territorio italiano e la necessità di imparare la lingua italiana per poter comunicare con i soggetti del territorio in cui si trovano e in cui possono integrarsi».
SOS Villaggi dei Bambini Italia fa parte del network di SOS Children’s Villages, la più grande Organizzazione a livello mondiale impegnata dal 1949 a fianco dei minori senza cure genitoriali. È presente in 138 Paesi e territori, dove aiuta oltre 2.5 milioni di persone tra bambini, bambine, ragazzi, ragazze e le loro famiglie. In Italia promuove i diritti di oltre 47.000 bambini e giovani e si prende cura di oltre 900 persone tra bambini, ragazzi e famiglie che vivono gravi momenti di disagio. Lo fa attraverso otto programmi e Villaggi SOS, rispettivamente a Trento, Ostuni (Brindisi), Vicenza, Saronno (Varese), Mantova, Torino, Crotone e Milano.
Dal 2017 è presente in Calabria con un Programma di supporto psicosociale rivolto ai Msna e ai giovani del territorio con l’obiettivo di sostenere il loro benessere psicologico e sociale e favorire l’integrazione, e dal 2023 lavora presso l’Hub Sant’Anna di Crotone, Centro Regionale di accoglienza per adulti migranti. Attraverso il progetto Well-U propone misure preventive di salute mentale e psicosociali universali a insegnanti, educatori, mediatori culturali, operatori sanitari e sociali. Con il progetto Step In si pone l’obiettivo di sviluppare le capacità dei professionisti del sociale in contatto con le popolazioni migranti particolarmente vulnerabili, presenti in Italia, Grecia e Romania.
(Foto Ansa)