«Sono nomi sicuramente di qualità, li valuteremo senza spirito pregiudiziale». Enrico Letta commenta così le candidature annunciate dal centro destra in una conferenza stampa congiunta con Salvini, Meloni e Tajani. Carlo Nordio, Letizia Moratti e Marcello Pera sono i papabili. «Non nomi di bandiera» ha sottolineato Giorgia Meloni, ma pochi scommettono che potranno avere strada facile.
Nel giorno in cui i morti di covid sfondano quota 400 e sembra precipitare la situazione in Ucraina i partiti tentano di accelerare l’elezione del presidente della Repubblica. In mattinata Pier Ferdinando Casini posta su twitter una sua foto da giovane al congresso giovanile Dc di Bergamo del 1977 con le parole: «La passione politica è la mia vita!!», come a dire: «Sono pronto»
E si passa dalla strategia dello scoiattolo a quella del caffè. Matteo Salvini corteggia così, dopo il tentativo fallito di catturare voti da parte di Berlusconi seminando “noccioline” il leader della Lega chiede ai suoi di portare al bar i possibili elettori, in particolare quelli dei 5 stelle per farli convergere sulle sue scelte.
Dopo il commento a caldo del leader del Partito democratico il centro sinistra si è riunito per capire il da farsi. Al tavolo Letta, Conte e Speranza con i rispettivi capogruppi. Intanto in aula, senza più l’emozione del primo giorno, i parlamentari continuavano ad alternarsi per votare. Ristabilito il numero totale di 1.009 dopo che il deputato di Forza Italia Enzo Fasano, deceduto alla vigilia delle elezioni, è stato sostituito con Maria Rosa Sessa, dello stesso partito, si concludono le operazioni e si va allo spoglio. Per la seconda chiama – anche questa che prevede il quorum di 673 voti – diminuiscono, rispetto al giorno precedente, le schede bianche (527). Un passo, quello di non votare alcun candidato, per segnalare che si è disposti al dialogo con le altre forze.
Dialogo che, al termine del vertice del centro sinistra, Letta chiede a gran forza: «La nostra è una proposta costruttiva:
dobbiamo rinchiuderci in una stanza, pane e acqua, buttiamo via la chiave e arriviamo a un accordo perché il Paese non può aspettare giorni e settimane».