Ho trovato davvero
esagerate le reazioni
di alcuni esponenti politici
e dei mass media
alle parole del cardinale
Bagnasco sulle unioni
civili. Intanto, andrebbe
sottolineato che anche
i vescovi sono cittadini
italiani e, come tali, hanno
diritto a esprimersi
su tutte le questioni, in
particolare sui temi etici.
Bagnasco ha solo espresso
l’auspicio che su temi
così delicati come le
unioni civili e le adozioni
per coppie omosessuali
venisse rispettata
la libertà di coscienza dei
senatori. Il riferimento
al voto segreto era contenuto
nella domanda
del giornalista, non nella
risposta di Bagnasco!
Trovo poi scorretto ipotizzare
sempre divergenze
di vedute con monsignor
Galantino. In altre
nazioni i rappresentanti
di varie religioni hanno
espresso le loro opinioni
e nessuno li ha accusati
di ingerenza negli affari
di Stato. Mi sorge il dubbio
che in Italia ci siano
molti nostalgici del
“pensiero unico”, e che si
dia spazio ai vescovi e al
Papa quando dicono cose
“politicamente corrette”,
mentre li si censura
quando esprimono verità
scomode. Mi auguro
che lei possa dare spazio
anche alle mie opinioni.
V.G
Di ritorno dal viaggio
in Messico, papa Francesco,
rispondendo a una domanda
di un giornalista, ha
detto: «Un parlamentare
cattolico deve votare secondo
la propria coscienza ben
formata, che vuol dire non
secondo quel che mi sembra
o mi pare». Non credo
che anche queste parole
possano essere considerate
come un’ingerenza negli
affari di Stato. Fatte le debite
distinzioni tra Chiesa
e istituzioni politiche,
e rispettate le reciproche
autonomie, chiunque può
e deve esprimere liberamente
le proprie opinioni,
in vista del bene comune.
Su alcuni temi etici fondamentali,
non può prevalere
la disciplina di partito sulla
coscienza dei parlamentari.
Questa corsa a intestarsi la
partita sulle unioni civili
non solo è sospetta, ma anche
deleteria.