Il Teatro dell’Opera di Roma propone la seconda tappa del “Trittico ricomposto”, il progetto triennale realizzato dalla Fondazione Capitolina in collaborazione con il Festival Puccini di Torre del Lago in occasione del centenario della morte di Giacomo Puccini (scomparso a Bruxelles il 29 novembre del 1924) e che prevede la scomposizione del trittico pucciniano in tre dittici differenti.
Dopo Il tabarro/Il castello del Principe Barbablù firmato da Johannes Erath e andato in scena nel 2022 con la direzione musicale di Michele Mariotti, dal 7 al 16 febbraio va in scena al Teatro Costanzi il dittico Gianni Schicchi / L’heure espagnole. Dopo Bartok, quindi, Puccini sarà affiancato a Maurice Ravel. Lo spettacolo segna il debutto operistico italiano del regista, scenografo e costumista berlinese Ersan Mondtag, 36 anni, alla sua prima collaborazione con Michele Mariotti, direttore musicale dell’Opera di Roma.
“La famiglia”, spiega Mariotti, “è la protagonista assoluta di questo dittico formato da Gianni Schicchi e L’heure espagnole. Si ride, ma con amarezza, perché ci troviamo di fronte a due nuclei familiari dai lati oscuri, tristi e immorali. Ravel e Puccini dipingono queste realtà così grottesche con sarcasmo, mettendo in rilievo le fragilità umane. E ci rendiamo conto di quanta solitudine e quanto silenzio si possano trovare anche nelle famiglie più numerose quando, al posto di rispetto e condivisione, regna soltanto l’interesse personale».
In entrambi i titoli del dittico cast d’eccellenza internazionale. Nel ruolo di Gianni Schicchi sale sul palco un celebre basso-baritono specializzato in ruoli buffi, Carlo Lepore, che nel 2012 ha ricevuto il Premio Tiberini d’Oro «per la perizia tecnica nel porgere e nell’interpretare ruoli di carattere dell’opera buffa e del dramma giocoso e personaggi seri del melodramma italiano»; accanto a lui, come interprete di Lauretta, il soprano Vuvu Mpofu – John Christie Award 2019; Zita è invece il mezzosoprano Sonia Ganassi – Premio Abbiati 1999 – e Rinuccio il tenore Giovanni Sala. Completano il cast Ya-Chung Huang (Gherardo), Roberto Accurso (Betto), Nicola Ulivieri (Simone), Daniele Terenzi (Marco), Domenico Colaianni (Spinelloccio), Alessandro Guerzoni (Pinellino), Daniele Massimi (Guccio), Valentina Gargano (Nella), Ekaterine Buachidze (La Ciesca), Mattia Rossi (Ser Amantio di Nicolao) – questi ultimi tre dal progetto “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma. Tra i protagonisti de L’heure espagnole di Ravel, invece, ritroviamo il tenore Ya-Chung Huang nel ruolo dell’orologiaio Torquemada e il mezzosoprano francese Karine Deshayes nella parte di Concepciòn – entrambi sono al loro debutto al Costanzi. Gli interpreti di Gonzalve e Don Inigo Gomez sono il tenore Giovanni Sala e il basso-baritono Nicola Ulivieri. Il baritono Markus Werba – indimenticato protagonista di Mass di Bernstein alle Terme di Caracalla – incarna invece il mulattiere Ramiro.
La prima rappresentazione è in scena mercoledì 7 febbraio alle ore 20.00. Le repliche sono previste domenica 11 (ore 16.30), martedì 13 (ore 20.00), mercoledì 14 (ore 20.00) e venerdì 16 febbraio (ore 18.00).
Il progetto si concluderà nel 2025 con Suor Angelica di Puccini e Il prigioniero di Dallapiccola affidati alla regia di Calixto Bieito. Nel dittico di Mondtag i costumi sono di Johanna Stenzel, le luci di Sascha Zauner e i video di Luis August Krawen; la drammaturgia è curata da Till Briegleb. Lo spettacolo è ripreso da Rai Cultura che lo trasmetterà su Rai5.