Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
martedì 15 ottobre 2024
 
 

La febbre dell’azzardo, dramma italiano

01/08/2011  Abbiamo la spesa pro capite più alta d’Europa. Coinvolti 3 milioni di minorenni. E le perdite aumentano

«L'Italia ha il primato, in Europa, per la spesa pro capite ai tavoli da gioco, quasi 2.195 euro, che vengono sottratti all'economia reale. I minorenni coinvolti sono 3,1 milioni. L'Erario si preoccupa più di fare cassa che di sensibilizzare sulle tematiche di dipendenza da gioco». Lo ha affermato Vittorio Carlomagno, presidente dell'Associazione Contribuenti Italiani alla presentazione dello studio "Giochi e Usura: il triste primato italiano”. Nei primi sei mesi del 2011 si è registrato un aumento delle perdite legate alla dipendenza da giochi e scommesse del 19,7%. Rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente sono stati lasciati sul tavolo da gioco circa 860 milioni in più, con un tendenziale annuo che potrebbe arrivare al 28%. In Italia, il solo gioco legalizzato coinvolge 31,6 milioni di persone, di cui 7,9 con frequenza settimanale, e sviluppa un fatturato di circa 58,9 miliardi di euro. Anche il coinvolgimento dei minorenni è aumentato del 7,6%. Davvero preoccupante la situazione in Campania dove il 32% delle giocate sono effettuate da minorenni, con punte record a Vallo della Lucania (35%).

Secondo l'indagine di Contribuenti.it, nel nostro Paese, il consumo e l'abuso di alcol e droghe viene visto come un problema sociale per la collettività e di salute per il singolo, mentre la dipendenza da gioco non viene riconosciuta dallo Stato come una vera e propria patologia. In tempi di crisi, tra l'altro, il fatturato dei giochi di Stato, anziché scendere, aumenta, a conferma di come gli italiani, sempre più disperati, sono alla ricerca di un full d'assi o di una sestina vincente per ottenere ciò che non gli è permesso nella vita reale. L'Associazione Contribuenti Italiani chiede misure restrittive nei confronti del gioco legalizzato, identificando tutti i giocatori per evitare il riciclaggio del denaro sporco e l'accesso ai minorenni, il divieto al gioco d'azzardo in tutti i luoghi pubblici, sull’esempio del divieto del fumo, e l'aumento della tassazione sulle vincite, al fine di renderle meno appetibili, introducendo un'imposta unica sostitutiva su tutti i giochi legalizzati (IUG) pari al 50% della vincita.

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo