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sabato 24 maggio 2025
 
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Una giornata per la Bibbia? «Bene, quel Libro è vita»

27/05/2017  Dal senso del vivere, del soffrire, del morire ad altri aspetti dell'esistenza quotidiana, come alcuni piatti: la pizza Principe d'Egitto o la Regina di Saba le rivisitazioni più recenti. Il biblista veronese don Martino Signoretto racconta l'attualità delle Sacre Scritture e apprezza l'idea di una Giornata annuale della Parola di Dio (che anche la sua diocesi si accinge ad organizzare).

L'obiettivo era ed è quello descritto da papa Francesco al numero 7 della lettera apostolica Misericordia et misera, scritta da papa Francesco a conclusione dell'Anno Santo della Misericordia: «Sarebbe opportuno che ogni comunità, in una domenica dell’Anno liturgico, potesse rinnovare l’impegno per la diffusione, la conoscenza e l’approfondimento della Sacra Scrittura: una domenica dedicata interamente alla Parola di Dio, per comprendere l’inesauribile ricchezza che proviene da quel dialogo costante di Dio con il suo popolo». L'idea formalizzta da Bergoglio è stata rilanciata al Festival biblico di quest'anno dalla Famiglia paolina e dalla Comunità di Sant'Egidio, che non da oggi s'impegnano per la massima valorizzazione dell'Antico e del Nuovo Testamento.   

«Per il 2017 stiamo pensando a una domenica tra fine settembre e i primi di ottobre», spiega don Martino Signoretto, 47 anni, biblista, Vicario espicopale per la cultura, l'università e il sociale della diocesi di Verona. «Abbiamo preparato una particolare edizione tascabile della Bibbia, una Bibbia da viaggio, arricchita - a margine dei passi più significativi - da QR code. Un'App appositamente studiata permette a chi la scarica (pensiamo soprattutto alle nuove generazioni, ai ragazzi del dopo Cresima) di attivare interessanti commenti multimediali».

 

Don Martino Signoretto.
Don Martino Signoretto.

Don Signoretto apprezza l'idea di una Giornata della Parola.  «Quest'iniziativa è un'altra tappa del cammino intrapreso dalla Chiesa con il Concilio Vaticano II. Dagli anni Sessanta, a partire in partiicolar modo dalla Dei Verbum, c'è una crescente consapevolezza della necessità di mettere la Parola al centro della vita cristiana, sia di quella personale che di quella comunitaria  D'altrone la è un libro vivo. Che parla a tutti, a tutte le età. E' un lungo e affascinante racconto privo della parola fine. Chi di noi non s'identifica con il Davide del salmo 50 o il san Pietro che tradisce o ancora l'incredulo san Tommaso?».

La Bibbia diventa sale e lievito. «Ha ispirato e ispira musica, pittura, scultura, poesia e prosa. E ciò perché va al cuore di tutto e di tutti. Cambiano le epoche, ma le domande ultime di senso (perché vivere? Perché soffrire? Perché morire?) rimangono attuali e la Bibbia offre risposte che non sanno di muffa. Anzi. C'è di più. A partire dalla Bibbia si possono creare alleanze feconde come quelle - tra enti locali, mondo dell'impresa, editoria, comunità ecclesiali - che da anni generano in Veneto il Festival biblico o che hanno visto in piccoli paesi - ho in mente il caso di Povegliano, nella diocesi di Verona - mobilitarsi insieme parrocchia, scuola, amministrazione comunale, mondo della ristorazione. La Bibbia è attraversata da granti temi (bene, male; amore, odio; pace, guerra; generosità, egoismo; fedeltà, tradimento) e da particolari gustosi, interessanti. Pensiamo a certi pietanze. Nel percorso "L'Arena di Noè" che abbiamo elaborato a Verona ci sono interessanti rielaborazioni, dalla pizza "Principe d'Egitto" (fico, melograno e crema di asparago) o  dal "Rimpianto" (una zuppa di pollo, farro e fave)  alla "Regina di Saba" (a base di faraona, presentata con carote e zucchine), così come ci sono l'allestimento di un giardino biblico con Flover Verona o un percorso dedicato agli animali biblici allìinterno del Parco Natura Viva di Pastrengo».

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