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venerdì 13 dicembre 2024
 
 

«Contro l'arroganza abbiamo pochi strumenti»

17/10/2014  Sempre più spesso ci si trova constatare nella attività di insegnante che oggi, rispetto al passato, i genitori difendono sempre più spesso i figli di fronte ai professori. Davanti a una nota o a un richiamo la famiglia si trincera e a volte attacca verbalmente il docente.

Quello che vado da tempo ripetendo ai colleghi e non solo a loro è che l’alleanza tra docenti e famiglie è entrata in crisi. Sempre più spesso mi trovo a constatare anche nella mia attività di insegnante che oggi, rispetto al passato, i genitori difendono sempre più spesso i figli di fronte ai professori. Davanti a una nota o a un richiamo la famiglia si trincera e a volte attacca verbalmente il docente.

Nella scuola di Aci Catena si è passati addirittura alle mani. Questo per fortuna è un caso estremo ma purtroppo non isolato. La giustizia farà il suo corso nei confronti del padre violento, alla scuola spetterà invece sanzionare la ragazza che ha continuato incurante ad usare il suo cellulare durante l’ora di lezione e, arrogantemente, ha controbattuto al docente sollecitando infine l’intervento del fidanzato e del padre.

Malauguratamente gli strumenti che abbiamo a disposizione per arginare questo bullismo sono veramente pochi. Credo che dovremmo uscire da quella pedagogia a volte paternalistica che scusa ogni disagio ed iniziare invece a proteggere la scuola come istituzione nella quale non possono trovare posto certi comportamenti.

 Purtroppo il sistema educativo scolastico deve competere sempre più spesso con modelli diseducativi tra i quali spicca certa televisione, dove si vedono presunti maestri che strepitano tra loro, concorrenti che non accettano i verdetti delle giurie e si nota la mancanza di rispetto nella dialettica. Tutto questo purtroppo fa “scuola” ed è molto più convincente e vincente. E dire che alla fine del primo biennio di scuola superiore noi insegnanti dovremmo certificare l’avvenuto raggiungimento delle competenze di cittadinanza. Ma questo sta diventando sempre più difficile da fare.

 
 
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