Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
giovedì 14 novembre 2024
 
Migranti
 

La “Guardia costiera libica” spara contro la nave di Mediterranea

05/04/2024  I gommoni dell’ong italiana stavano soccorrendo decine di migranti quando raffiche di colpi sono partite sia in aria che in direzioni di migranti e operatori umanitari, spiega Denny Castiglione, capomissione di Mediterranea

Giovedì sera la ong Mediterranea Saving Humans ha fatto sapere che la nave Mare Jonio è stata attaccata ripetutamente dalla cosiddetta Guardia costiera libica, le milizie libiche finanziate e addestrate dall’Italia e dall’Unione Europea per fermare le partenze dei migranti. È accaduto mentre gli operatori umanitari stavano  soccorrendo alcune decine di persone in acque internazionali segnalate da Alarm Phone. La ong ha fatto sapere che diverse raffiche di colpi d’arma da fuoco in aria e verso di noi in acqua, «hanno creato il panico provocando la caduta in acqua di diverse persone», ha detto su X Denny Castiglione, capomissione di Mediterranea a bordo della Mare Jonio, che è riuscita a soccorrere in tutto 58 persone migranti. 

Castiglione ha aggiunto: «Mentre stavamo distribuendo i giubbetti salvagente alle persone su un’imbarcazione individuata da Alarm Phone e segnalando il soccorso al Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto di Roma, si è avvicinata con fare molto minaccioso e a tutta velocità una motovedetta della cosiddetta Guardia Costiera Libica. Al suo arrivo moltissime persone in forte agitazione si sono lanciate in acqua mentre altre già sulla loro barca venivano frustate nel tentativo di lanciarle in acqua o venivano buttate direttamente dalla stessa Guardia Costiera. Nonostante avessimo avviato il soccorso la motovedetta ha iniziato spararci contro, prima in aria e poi contro i nostri gommoni sfiorando più volte i nostri operatori di fase di soccorso. In totale - conclude - abbiamo tratto in salvo 58 persone, ma non sappiamo quante altre siano ancora disperse dopo l’attacco della cosiddetta Guardia costiera libica».

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo