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martedì 05 novembre 2024
 
MEDIO ORIENTE
 

Il Papa: «Non si fa la guerra in nome di Dio»

10/08/2014  I conflitti in Iraq e Gaza; l'aggressiva diffusione di ebola: all'Angelus Jorge Mario Bergoglio si stringe alle vittime. Lunedì 11 agosto parte per l'Iraq l'inviato del Pontefice, il cardinale Fernando Filoni. Mercoledì 13 agosto il Papa vola in Corea. Venerdì 15 la Cei invita gli italiani a pregare per tutti i cristiani perseguitati nel mondo.

«Non si porta l'odio in nome di Dio! Non si fa la guerra in nome di Dio!», ha detto il Papa domenica 10 agosto commentando le notizie dall'Iraq sulle «migliaia di persone, anche cristiani, cacciati dalle loro case». Le notizie dall'Iraq, ha sottolineato Jorge Mario Bergoglio dopo l'Angelus, «ci lasciano increduli e sgomenti: migliaia di persone, tra cui tanti cristiani, cacciati dalle loro case in maniera brutale; bambini morti di sete e di fame durante la fuga; donne sequestrate; persone massacrate, violenze di ogni tipo; distruzione dappertutto, distruzione di case, di patrimoni religiosi, storici e culturali».

«Tutto questo»,  ha scandito il Santo Padre, «offende gravemente Dio e l'umanità».  Per l'Iraq, ha detto il Papa, «confido che una efficace soluzione politica a livello internazionale e locale possa fermare questi crimini e ristabilire il diritto». E grazie a «coloro che, con coraggio, stanno portando soccorso a questi fratelli e sorelle».

Anche a Gaza, dopo una tregua, ha aggiunto il Pontefice, «è ripresa la guerra, che miete vittime innocenti e non fa che peggiorare il conflitto». Preghiamo anche, ha proseguito, per le vittime del virus "ebola" e per quanti stanno lottando per fermarlo.

«Da mercoledì 13  fino a lunedì 18», ha concluso Francesco, «compirò un viaggio apostolico in Corea: per favore, accompagnatemi con la preghiera, ne ho bisogno, grazie». Lunedì 11 parte per l'Iraq l'inviato personale del papa, il cardinale Fernando Filoni. Venerdì 15 la Cei invita gli italiani a pregare per tutti i cristiani perseguitati nel mondo. 

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