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martedì 15 ottobre 2024
 
FEDERICA ANGELI
 

«Ho seppellito per voi la mia paura»

22/02/2018  Ha scritto a quanto ha di più caro, ai suoi figli, la giornalista Federica Angeli, il giorno prima di presentarsi in tribunale per continuare la sua battaglia contro la mafia.  "Se scrivi ti sparo in testa", le hanno detto ma con le sue parole spiega che non vuole aver paura e che parla per dar loro un futuro dove sia possibile scegliere da che parte stare.

Ha scritto a quanto ha di più caro,la giornalista Federica Angeli, il giorno prima di presentarsi in tribunale per continuare la sua battaglia contro la mafia del clan Spada e per testimoniare contro chi ha cercato di fermarla.  "Se scrivi ti sparo in testa", le hanno detto e poi ancora minacce di morte a lei e ai suoi cari e atti intimidatori...  Ha scritto ai figli, postando le sue parole sulla vetrina di Facebook, per spiegare loro che non vuole aver paura, anche se ne ha tanta e che parla nell'aula del tribunale per dar loro un futuro dove sia possibile scegliere da che parte stare.

Cari Lorenzo, Alessandro e Viola,
ci siamo. Domani la mamma entrerà, dopo 1677 giorni di libertà perduta, in un'aula di tribunale per affrontare Armando Spada e le sue minacce di morte. Ti sparo in testa se scrivi, mi disse. Io ho scritto: di loro, dei loro legami con la pubblica amministrazione, con la politica, delle loro cattiverie, di quanto erano spietati con le loro vittime. L'ho chiamata Mafia, da subito, dall'inizio. Perché un cronista deve saper riconoscere e dare un nome ai fenomeni. Era il 2013. Ero sola.
Il 25 gennaio del 2018 la procura di Roma ha arrestato Armando, Carmine, Roberto, Enrico, Ottavio, in tutto 32 persone per Mafia.
Ho paura per l'udienza di domani? Sì. Ne ho. Hanno tentato in tutti i modi di fermarmi: liquido infiammabile sotto la porta di casa, appostamenti quotidiani sotto la finestra di casa nostra, minacce di morte a me e a voi. Ho paura , domani, di mostrare la mia paura, quei momenti terribili in cui mi disse che mi avrebbe ucciso, in cui mi tenne chiusa in una stanza. Perchè quella paura l'ho seppellita tanto tempo fa. L'ho fatto per voi. A voi dovevo restituire il coraggio di una scelta, la sicurezza di aver imboccato la strada giusta. Il mio sorriso e il mio modo di sdrammatizzare con l'ironia, il fatto che quello che ci stava capitando era tutto un gioco è stata la priorità per me in questi quattro anni. Perchè quel mostro chiamato Mafia non doveva raggiungervi in alcun mondo, neanche per sbaglio doveva sfiorare la vostra bellezza, la vostra infanzia, il vostro piccolo grande coraggio di sopportare anche qualche amichetto che vi diceva che la mamma era stata "una infame" oltre a una vita completamente stravolta.
Bene. Domani entrerò in quell'aula coi vostri occhi pieni di speranza e so che mi aiuteranno a trovare il coraggio, ancora una volta, di non aver paura di mostrarmi fragile e vulnerabile nel raccontare quanto terrore ho avuto in quel momento. 
Nel momento in cui mi ha detto "se scrivi ti sparo in testa" ho scelto. Ho scelto di non essere come loro e di non chinare il capo.
E la mia libertà perduta è quella che consegno nelle vostre mani, andando a testimoniare. Che le mie parole possano rendere voi capaci di scegliere, sempre, da che parte stare e irrobustire le vostre ali, fino a farvi volare laddove sarete capaci di farlo.
Vi amo.
La mamma.

A mano disarmata. Cronaca di millesettecento giorni sotto scorta

€ 17,00 € Editore: Baldini + Castoldi Collana: I saggi Pubblicazione: 23/04/2018 Pagine: 373 Formato: Libro in brossura ISBN: 9788893881050 Siamo a Ostia, nel 2013, e tra gli abitanti di quei palazzi c'è anche Federica Angeli, cronista di nera per le pagine romane di «la Repubblica», che in quella periferia è nata e cresciuta. Da tempo si occupa dei clan locali e ha subìto gravi minacce. Sa quindi come è fatta la paura, ma crede che l'altra faccia della paura sia il coraggio. Se i vicini rientrano obbedienti al comando del boss, lei decide di denunciare ciò che ha visto.

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