Nella puntata de “La Storia Siamo Noi“ di Giovanni
Minoli, Amedeo Ricucci
ricostruisce notizia per notizia le bugie che, giorno dopo giorno, si
sono inanellate sui media italiani e internazionali, a proposito del
conflitto libico, col risultato di creare un clima di confusione dove
non si sa più stabilire dove sia la verità e dove la propaganda. In
diretta telefonica dalla Libia, il giornalista Cristiano Tinazzi
chiarisce che mentre tutto il mondo credeva che il 28 marzo Sirte, la
città di Gheddafi, fosse caduta nelle mani dei ribelli, in realtà a
Sirte, dove Tinazzi si trovava quel giorno, non era accaduto nulla di
tutto questo. Nè un bombardamento, nè uno sparo, come documentano le
immagini in esclusiva girate dal giornalista del Messaggero. Ammette
Tinazzi: “In questo conflitto ci sono state diverse manipolazioni
dell’informazione, gravi anche a livello deontologico. Il giornalista
onesto dovrebbe raccontare solo quello che vede. Tuttavia, facendo
così, rischia di bucare la notizia che altri danno spesso anche in
maniera fantasiosa. Però i loro articoli vanno in prima pagina, mentre
chi fa il lavoro onestamente va a finire in secondo piano”.
A questa testimonianza si aggiungono quelle di Fausto Biloslavo, inviato de “Il Giornale” e di Toni Capuozzo, vicedirettore del
TG5, di Massimo Bordin, ex direttore di Radio
Radicale e di altri esperti. La tesi è che l'informazione viene spesso piegata alle ragioni della propaganda, in questo caso per giustificare l'intervento armato dei Paesi Nato.
Giovedì 14 aprile alle 23.30 su Rai 2.