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domenica 08 settembre 2024
 
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La Madonna di Guadalupe, cuore caldo di un Messico lacerato da povertà e narcos

11/12/2022  In una grande nazione con tre fusi orari, la gente semplice porta nel cuore un messaggio antico che racconta di una radicata fede nella Vergine apparsa a un povero indios, Juan Diego, a cui rivelerà essere la Madre si Dio. Diocesi, parrocchie, comunità, gruppi, movimenti, associazioni, singoli fedeli si sono messi in pellegrinaggio. Il 12 dicembre la grande festa.

“Sperimentiamo un grande amore materno da parte della Beata Vergine Maria, che con il suo volto affettuoso ci mostra la sua vicinanza misericordiosa di fronte alle difficoltà che stiamo vivendo. Il popolo messicano si sente accompagnato e protetto dallo sguardo della Morenita del Tepeyac”. Padre Rafael Lopez è parroco a Torreòn, una città di circa 800mila persone nel nord del Messico, zona desertica che in questo tempo raggiunge temperature gelide di notte. Qui non cessano di arrivare le carovane dei migranti e spesso la violenza dei narcotrafficanti non ha limiti. Ecco allora, in un luogo di sofferenza, la preghiera giungere spontanea a Santa Maria di Guadalupe che in Messico è pregata intensamente. “La carità che irradia la sua immagine benedetta ci indica la via per sperimentare l'amore di Dio per ogni suo figlio”, sottolinea il sacerdote.

In una grande nazione con tre fusi orari, il popolo, specialmente la gente semplice, porta nel cuore un messaggio antico che racconta di una radicata fede nella Vergine apparsa a un povero indios, Juan Diego, a cui rivelerà essere la Madre si Dio. Dal primo dicembre in tutto il Messico iniziano i pellegrinaggi al santuario della Madonna di Guadalupe. Ogni regione e ogni città ha una chiesa dedicata alla Vergine. Qui, come nel sud, ai confini del Guatemala, la fede della popolazione non dimentica la morenita, la giovane donna dalla pelle scura patrona del Messico e delle Americhe.

No estoy yo aquí que soy tu Madre?” "Non sono qui con te, io che sono tua Madre?" Sono le parole che la Madonna disse al disorientato e impaurito Juan Diego, l’indio che non sapeva come trasmettere al vescovo l’apparizione della Madre di Dio sulla collina del Tepeyac. A poca distanza da Città del Messico, il 12 dicembre 1531, iniziava una storia di riscatto e speranza presente ancora oggi nella nazione messicana. Un messaggio e un simbolo prodigiosamente dipinto sul un mantello (la tilda indossata da san Juan Diego), accompagna i messicani e tante popolazioni dell’America Latina, in tutto il mondo. “Sì, perché i migranti e coloro che decidono di andare a vivere in altri Paesi e continenti, in Europa o Asia, portano con sé l’immagine della morenita, la Virgen de Guadalupe, la Vergine di Guadalupe”, spiega padre Rafael.

L'arcidiocesi di Città del Messico prepara a dicembre il suo pellegrinaggio annuale alla Basilica a cui seguono i pellegrinaggi di tutte le diocesi del Messico. Questo rito, a cui partecipano le oltre 80 diocesi del Paese, trova le sue radici nei viaggi verso il santuario della Vergine iniziati quando finì la Guerra Cristera, il conflitto armato tra le truppe governative e quelle dell’esercito popolare dei cristiani. I Cristeros si opponevano alle restrizioni in tema di fede, avvenuto dal 1926 al 1929, quando le chiese furono chiuse a causa dell’insicurezza causata dalle persecuzioni religiose.

Il primo pellegrinaggio. In seguito agli eventi Guadalupani del dicembre 1531, Fray Juan de Zumárraga, primo vescovo del Messico, ordinò che fosse costruito un semplice eremo sul Tepeyac. Il 26 dicembre la tunica di Juan Diego -oggi santo- con l'immagine stampata della Vergine di Guadalupe fu portata in solenne processione al primo tempio che ospitò la sacra rappresentazione intatta di Maria, così come ancora oggi la vediamo.

Nel 1649, Luis Laso de la Vega, vicario della cappella Tepeyac, scrisse un trattato religioso in lingua nahuatl, la lingua che parlavano i nativi messicani, con un resoconto degli eventi dell'apparizione del 1531. Secondo questo racconto, la Vergine di Guadalupe apparve cinque volte nel corso di quattro giorni, tra il 9 e il 12 dicembre 1531, su una collina in quella che oggi è Città del Messico. Da allora, a partire dal primo dicembre, si organizzano pellegrinaggi alla Vergine in ogni comune, un segno di devozione, fede e figliolanza alla Mamma che sa ascoltare sempre la voce non solo del Signore Gesù, ma di tutti i suoi figli.

 

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