Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
lunedì 12 maggio 2025
 
Malessere e tabù
 

I vip che parlano pubblicamente delle loro malattie sono di aiuto nelle nostre vite?

05/03/2024  «Da qualche tempo capita spesso di ascoltare personaggi noti parlare della propria malattia e raccontare fatiche, paure e speranze con grande sincerità: è molto importante per chi, come la nostra famiglia, sta vivendo questa esperienza in prima persona» Sei d'accordo? Leggi la risposta di Renata Maderna

Da qualche tempo capita spesso di ascoltare personaggi noti parlare della propria malattia e raccontare fatiche, paure e speranze con grande sincerità, molto importante per chi, come la nostra famiglia, sta vivendo questa esperienza in prima persona.

Le diverse notizie contribuiscono a diradare quel silenzio quasi omertoso che un tempo aleggiava su situazioni di cui ovviamente non c’è nulla da vergognarsi.

Se ne parla persino un Re… I social sono pieni messaggi di partecipazione commossa, sostegno e vicinanza, che tuttavia non sempre incontriamo nei rapporti reali delle nostre vite. In ospedale di recente ci chiedevamo se le stesse commosse persone talvolta ci sfuggano, come accade a noi quando accompagniamo il nostro bambino alle scuole elementari, o addirittura a poco a poco si allontanino… Certo, una condivisione a parole costa molto meno di quella con lo sguardo diretto, che, invece, a noi farebbe molto bene.

DOMENICO

 

Risposta di Renata Maderna

– Caro Domenico, capisco molto bene quello che dici, ma come accenni tu, parlare con un malato e la sua famiglia è molto più difficile che servirsi di Internet. Diciamo che nel primo caso occorre comprendere quale atteggiamento e quali parole siano d’aiuto e quali no.

Per questo alcuni si fermano per “non disturbare” o “non essere invadenti” o non cadere nel rischio di ferire. Anche se, come saprete bene voi, sarebbe molto più importate ascoltare piuttosto che dire. Soprattutto quando c’è di mezzo un bambino.

Qualcuno, come dici tu, nel dubbio fugge. O forse rimanda a un momento in cui nella propria vita ci possa essere lo spazio per un incontro o un discorso triste, che però non è detto che sia tale, visto che per fortuna i giorni di chi convive con la malattia sono fatti di tanti momenti, anche interessanti, curiosi o allegri e persino futili. Tutti spunti per avvicinarsi, senza bisogno di una tastiera.

WhatsApp logo
Segui il nostro canale WhatsApp
Notizie di valore, nessuno spam.
ISCRIVITI
Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo