Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
mercoledì 11 settembre 2024
 
 

Scommesse in Corso Vercelli: il Comune chiude, il Tar riapre

28/02/2014  Lo strano caso della sala scommesse di Corso vercelli a Milano. Invisa agli abitanti del quartiere, chiusa dal Comune della città, riaperta dal Tar. La protesta di genitori, insegnanti, sacerdoti di un quartiere abitato soprattutto da famiglie.

Il 25 febbraio mamme e papà del quartiere intorno a Corso Vercelli si sarebbero dovuti riunire tutti insieme nei locali della parrocchia di San Pietro in Sala in Piazza Wagner per festeggiare un grande risultato: la chiusura, almeno momentanea, di una sala giochi aperta proprio sulla nota via dello shopping, vicino a ben due scuole elementari, due scuole medie e un oratorio molto frequentato.

Un pericolo per  i numerosi bambini e ragazzi della zona e contro cui gli abitanti (genitori, insegnanti, sacerdoti, negozianti..) si erano impegnati,  organizzando anche uno "slot mob" di protesta.

Dopo alcuni mesi  finalmente, il 13 gennaio, c'è una prima ordinanza  del Comune di Milano con la  sospensione dell'attività aperta da poco. Ma i proprietari come niente fosse continuano a tenere aperto il locale sino a che il 13 febbraio  interviene la polizia che pone i sigilli e chiude d'ufficio la sala scommesse e gioco d'azzardo mentre il sindaco Pisapia dichiara: «Tutti devono rispettare le leggi e i provvedimenti,  soprattutto quando sono volti alla tutela della salute delle persone e della qualità della vita dei cittadini».

Ancora più decise le parole della vice sindaco Ada Lucia De Cesaris: «Abbiamo ritenuto necessario intervenire  in quanto strutture come questa  danneggiano la salute delle persone, soprattutto quelle più fragili, e incidono negativamente sui comportamenti di bambini, giovani e famiglie. Si tratta di un caso particolare che potrebbe ripetersi a Milano, nonostante la recente legge regionale sulla distanza dai luoghi "sensibili" delle nuove sale gioco e dei locali con slot machines».

Grande soddisfazione e festeggiamenti ma di breve durata.

Passano pochi giorni e il  22 febbraio il Tar della Lombardia accoglie la richiesta di sospensiva presentata dalla società proprietaria della sala gioco (la Uninvest spa) che si difende sostenendo che nei suoi locali non ci sono slot machine (più pericolose per i giovani) ma si accolgono solo scommesse ippiche e sportive.

Il giudice rimanda la decisione definitiva al 12 marzo. 

Mentre gli abitanti del quartiere attendono e vigilano, il Comune di Milano, per evitare il ripetersi di casi come questo sta lavorando a un nuovo regolamento edilizio dove  è prevista «una norma ad hoc che, da un lato, aumenta il numero dei luoghi "sensibili" in città e, dall’altro, consente di intervenire in modo incisivo sia sulle sale gioco sia sulle sale scommesse»

In questo nuovo regolamento l’articolo 13 vieterà l’apertura delle sale gioco e delle sale scommesse a meno di 500 metri da scuole, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali in ambito socio-sanitario, luoghi di aggregazione giovanile e oratori, strutture ricettive per categorie protette. 

Insomma un regolamento che se venisse approvato e applicato, la sala scommesse di Corso Vercelli chiuderebbe per sempre i battenti.

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo