Messico: Miriam López, 30 anni e madre di quattro bambini cerca giustizia per gli abusi subiti. È stata torturata e violentata da soldati messicani e imprigionata per sette mesi sulla base di accuse false.
Tunisia: A marzo 2012, Jabeur Mejri è stato condannato a sette anni e mezzo di carcere in relazione ai contenuti di articoli e una vignetta riguardanti il Profeta Maometto che aveva postato sulla sua pagina Facebook.
Etiopia: Il giornalista Eskinder Nega sta scontando una condanna a 18 anni di carcere con l’accusa di “terrorismo”, formulata nei suoi confronti nel 2011 dopo che aveva criticato il suo governo in discorsi pubblici e articoli.
Cambogia: Yorm Bopha è un’attivista per il diritto a un alloggio adeguato della comunità del lago Boeung Kak, Phnom Penh. È stata arrestata il 4 settembre 2012 e, a dicembre, condannata a tre anni di carcere sulla base di accuse false. Il 22 novembre 2013 è stata rilasciata su cauzione ma il suo caso non è chiuso.
Bielorussia: Ihar Tsikhanyukan è gay dichiarato e attivista per i diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuate (Lgbti). A febbraio 2013, mentre era in ospedale è stato prelevato da due poliziotti in borghese che lo hanno poi picchiato, insultato e minacciato.
Sono i cinque casi simbolo scelti da Amnesty per la sua maratona di difesa dei diritti umani "Write for rights" che fino al 22 dicembre invita i sostenitori a raccogliere il maggior numero possibile di firme per influenzare le autorità nelle cui mani sono custoditi i destini di queste persone.
L'obiettivo della campagna 2013 è raggiungere e superare il milione e mezzo di firme raccolte lo scorso anno e provenienti da ogni angolo del pianeta per dare un sostegno concreto a prigionieri di coscienza e attivisti per i diritti umani. Grazie alla forza dirompente nata da "Write for rights" il governo della Repubblica popolare cinese ha concesso alla famiglia di Ghao Zhisheng, avvocato per i diritti umani condannato a tre anni di reclusione per incitamento alla sovversione di fargli visita in carcere. E ancora, il vicepresidente del Guatemala si è impegnato pubblicamente ad aprire un'inchiesta sullo stupro e l'omicidio della 15enne Maria Isabel Franco, avvenuto nel 2001.
A fare da corollario all'iniziativa, in occasione del 65° anniversario della dichiarazione universale dei diritti umani, Amnesty Italia ha organizzato il concerto "Liberi di cantare". Sul palco, a partire dalle ore 22.00, si alterneranno cantanti e musicisti storicamente vicini alle battaglie per la difesa dei diritti umani dell'organizzazione come Jamal Ali e Zanko El arabe blanco, Il Genio e i Mondo Marcio oltre al Collettivo Barrio Nacional.