Non si attenuano le polemiche in Germania e altrove sulla freddezza che Angela Merkel ha dimostrato in una delle riunioni che il governo - forse paradossalmente in questo caso - organizza per parlare direttamente ai cittadini e domostrasi a loro vicino. A una bambina palestinese arrivata in Germania da un campo profughi del Libano, che le comunicava le sue ansie per la richiesta di asilo politico della propria famiglia ha rispost,o senza tanti giri di parole, che la cosa poteva non essere possibile.
Siete tanti - ha detto in sintesi- e quindi non possiamo concederlo a tutti anche perché il Libano, da cui proviene la famiglia, non si trova in uno stato di guerra. A Rostok, nel Nord-est della Germania, dove avveniva l'incontro filmato dalle telecamere, la bambina, che si chiama Reem, è scoppiata in lacrime e niente ha potuto fare la Merkel avvicinandosi e dandole una carezza. Anzi, quella carezza più tardi le ha fruttato centinaia di commenti "molto critici" su Internet e su Twitter, dove è partito anche un hashtag #merkelstreichelt, cioè "merkelaccarezza"..
Ad osservare il filmato, anche chi non capisce le parole, rimane colpito dalla freddezza della premier tedesca che poteva sicuramente avere un atteggiamento e un tono più consono a un gruppo di ragazzi e bambini, con cui ci si può permettere di edulcorare un po' la realtà. E magari sottolineare di più gli aspetti di speranza. Ma, a voler essere meno politically correct, verrebbe da far notare la sincerità con cui la Merkel si è espressa con un atteggiamento ben diverso - e assolutamente controcorrente -rispetto alla dolciastra falsità con cui molti politici si lasciano andare a stucchevoli promesse e affermazioni, del tutto disinteressati alla realtà che stanno descrivendo e cioè al fatto che quello che stanno promettendo è assolutamente irrealizzabile.
Insomma, se al posto della Merkel ci fossero stati altri, moltissimi politici italiani per esempio, avrebbero sorriso, abbracciato la bambina e assicurato l'asilo politico alla famiglia... tanto poi a telecamere spente nessuno avrebbe verificato la verità delle parole. A meno che in nome del consenso mediatico si possa fare una differenza, in barba a tutte le altre persone, tantissime in quel caso (come ha fanno notare la Merkel) che avrebbero la medesima richiesta e i medesimi diritti.
I bambini, è vero, non vanno fatti piangere, ma nemmeno presi in giro.