Da Parigi - Ancora una volta. Ancora una volta le sirene della polizia che squarciano l'aria. Volevano il terrore e l'hanno avuto. L'altra volta si tentava, poco e male, di capire. Charlie Hebdo, le provocazioni del giornale, l'odio verso la polizia, si balbettavano spiegazioni per spiegare l'inspiegabile. Non stavolta.
Quanti miei amici ci saranno stasera al Petit Cambodge, nella zona animatissima del Canale Saint Martin, dove si va a bere un bicchiere in terrazza guardando le peniche passare sul canale? E quanti di loro saranno feriti? Perché é lí che adesso si sentono i tiri di kalashnikov... Ora si parla di 60 morti, ma la cifra varia a seconda dei media che trasmettono le informazioni a caldo. 60 morti dunque fra quelli uccisi nella sala del Bataclan, quelli della terrazza di caffé in rue de Charonne, quelli della zona attorno allo Stade de France dove due kamikaze si sarebbero fatti saltare minacciando l'incolumità stessa del Presidente della Repubblica che si trovava all'interno del complesso sportivo.
Un giornalista di Europe 1 si trovava all'interno del Bataclan, dove stasera si teneva un concerto di hard rock, quattro o cinque giovani sarebbero entrati a viso scoperto e avrebbero avuto il tempo di scaricare sulla folla tre caricatori di pallottole. Qualcuno invia sms dall'interno della sala dove il sequestro é ancora in atto, dicendo che i terroristi stanno abbattendo gli ostaggi uno ad uno, metodicamente.
Tutta la zona tra rue de Charonne e il canale Saint Martin é assediata dalla polizia e dalle ambulanze, negli ospedali é il caos, perché per un'assurda beffa del destino, oggi era previsto lo sciopero del personale medico opposto alle nuove riforme del Governo. Sul mio telefono arrivano sms da amici asserragliati nei ristoranti della zona, il venerdí sera questa é una delle zone maggiormente animate. In questo preciso momento stanno evacuando il Bataclan, l'esercito, circa 150-200 soldati, sta arrivando nei quartieri coinvolti, la gente si aggira per le vie completamente disorientata, cercando di rispondere all'invito della polizia diffuso su tutte le radio: tornare al proprio domicilio e barricarsi in casa.