Forti legami con il territorio di appartenenza, attenzione per l’ambiente e la qualità dei prodotti, impegno sociale: ecco gli ingredienti che fanno della pasta La Molisana un prodotto “buono”. E non solo per il palato.
Fondata a inizio Novecento, nel 2011 l’azienda è stata acquisita dalla famiglia Ferro (erede di quattro generazioni di mugnai), che ha impresso al marchio una svolta decisiva. I Paesi di esportazione sono passati da 30 a 80. Oggi La Molisana ha un fatturato di oltre 100 milioni di euro ed è il quinto operatore nel mercato della pasta. Un colosso imprenditoriale, dunque, che però non dimentica le radici contadine e non trascura la responsabilità sociale. L’appartenenza al Molise, dichiarata nel nome, è confermata dai fatti. Dalla sede di Campobasso si irradiano varie iniziative rivolte alla regione. Tra queste, spicca una collaborazione con 4 cooperative nei Comuni di Guglionesi, Montenero di Bisaccia e Palata: l’obiettivo è ottenere un grano speciale, di alta qualità. Anche l’acqua usata per la produzione della pasta, che proviene dal Parco del Matese, è certificata da un bollino regionale.
Non solo. L’azienda ha scelto di sostenere lo sport locale: è sponsor della squadra di basket femminile Magnolia (che milita in A2) e nel tempo punta a promuovere la nascita di una vera e propria industria dello sport, con strutture in grado di formare giovani talenti, non solo nel basket.
In cantiere c’è anche un progetto per promuovere la salute dei dipendenti sul posto di lavoro. Si chiama “Cura et labora”, realizzato con la Fondazione Giovanni Paolo II: «I ritmi di vita così incalzanti possono disincentivare gli screening ordinari della salute», dice Rossella Ferro, direttore marketing La Molisana. «Perciò offriamo un programma di controlli direttamente in azienda».