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venerdì 13 settembre 2024
 
Voglia d'arte
 

La musica di Capodanno e la danza di Bolle fanno bene agli ascolti

03/01/2018  Il 1° gennaio 12 milioni di italiani hanno seguito davanti allo schermo i tradizionali Concerti di Vienna e Venezia e lo show del danzatore trasmesso in prima serata da Rai1. La conferma che i telespettatori hanno voglia di arte, cultura, bellezza , Tv di qualità

Date agli italiani gli immortali  valzer di Vienna diretti da Riccardo Muti, le arie d’opera eseguite in quella splendida bomboniera che è il Teatro La Fenice di Venezia, i muscoli e la simpatia di Roberto Bolle. Avrete un boom di ascolti e una valanga di elogi.

Se si tirano le somme, il  1° gennaio quasi 12 milioni di italiani sono rimasti incollati davanti allo schermo per godersi i due Concerti di Capodanno e la danza di Roberto Bolle. I dati Auditel confermano che la cultura, la buona musica, la Tv di qualità vincono e fanno ascolto. Il Concerto di  Capodanno dal Teatro La Fenice di Venezia diretto da Myung-whun Chung (brani orchestrali, cori e arie d’opera eseguite dal  tenore Michael Fabiano e dal soprano Maria Agresta), trasmesso da Rai1 fra le 12:30 e le 13:30, ha ottenuto 4.191.000 mila spettatori e il 25,67 per cento di share. Su Rai2 il tradizionale Concerto di Vienna (quest’anno diretto per la quinta volta da Riccardo Muti), trasmesso in differita nel primo pomeriggio, è stato seguito da 3.045.000 telespettatori con un 18,42 per cento di share.

Insomma, già a metà pomeriggio i dirigenti della Rai avevano di che brindare con lo champagne. Ma il botto è arrivato in serata, con la trasmissione evento pensata e realizzata da Roberto Bolle, star della danza. Lo show “Danza con me” è stato seguito su Rai1 da 4.860.000 spettatori, con il 27,2 per cento di share. Un grande risultato, merito del talento, della simpatia e dell’autoironia di Bolle, il quale si è circondato di ospiti del calibro di Sting, Tiziano Ferro, Pif, Fabri Fibra, Virginia Raffaele, Geppi Cucciari, Marco D’Amore, Ahmad Joudah.

Il gradimento del pubblico, per tutti e tre gli eventi, è stato confermato non solo dagli ascolti, ma anche dalle reazioni sulla rete, con commenti positivi ed elogi su Facebook e Twitter (“ritrovarsi con le lacrime agli occhi di fronte alla meraviglia della danza e della musica”, “grazie per la bellezza che ci avete regalato”, e via continuando su questi toni).

Gioisce ovviamente Roberto Bolle, che su Instagram scrive: “Grazie a quasi 5 milioni di spettatori che ieri sera guardando #danzaconme hanno decretato il successo della Danza in prima serata Rai1! Sono felice e orgoglioso di questo straordinario risultato”. Da viale Mazzini si rallegra Mario Orfeo, direttore generale della Rai: “Lo spettacolo di Roberto Bolle è uno straordinario esempio di servizio pubblico, uno splendido prodotto televisivo e artistico”.

I risultati di ascolto premiano la scelta del servizio pubblico di trasmettere musica e cultura anche sulle reti generaliste, senza relegarle sulle pur ottime reti tematiche (come Rai5). Già da due anni Rai1 trasmette in diretta la “prima” del Teatro alla Scala, nel tardo pomeriggio del 7 dicembre, facendo slittare l’inizio del Tg1 delle 20:00 (una volta considerato irremovibile dai palinsesti). Gli ascolti sono buoni anche se non stratosferici (lo scorso 7 dicembre “Andrea Chenier”, un’opera non popolarissima e neppure fra le più amate,  ha raccolto poco più di 2 milioni di telespettatori), ma il servizio pubblico fa bene a offrire in diretta sulla rete ammiraglia  uno dei maggiori eventi culturali che si svolge ogni anno in Italia. Se a questi risultati si aggiunge il successo di ascolti per i programmi di Piero e Alberto Angela, la morale è che il pubblico ha voglia di cultura e di bellezza. Vuole vedere e sentire cose belle, raccontate con belle immagini (può emozionare anche il dettaglio di un flautista e o di una violoncellista, come lo sguardo di intesa fra un soprano e un tenore che cantano Verdi). È lo scopo della televisione: raccontare ed emozionare con le immagini. Una missione a cui il servizio pubblico non deve rinunciare in questo 2018 che ci inonderà di tribune politiche e talk show.

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