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mercoledì 04 ottobre 2023
 
Cinema
 

Un dramma familiare nell'Iran in bilico fra tradizione e modernità

05/04/2023  La nostra recensione del film iraniano "Leila e i suoi fratelli" in concorso a Cannes, nelle sale dal 6 aprile

Il cinema iraniano ha una sensibilità particolare per descrivere le conflittuali relazioni familiari di una società complessa, in bilico tra le istanze di modernità e le tradizioni religiose, tra il desiderio di emancipazione delle donne e una persistente dimensione di subalternità. Già dal titolo al centro della narrazione di Leila e i suoi fratelli, del regista Saeed Roustaee, pluripremiato a livello internazionale, presentato in concorso allo scorso Festival di Cannes, c’è una donna. L’unica femmina in una famiglia di quattro figli maschi. L’unica con un lavoro stabile, visto che i fratelli si barcamenano chi con lavori precari, chi con attività illecite, chi è stato appena licenziato. Leila (interpretata da Taraneh Alidoosti, musa di Asghar Farhadi) ha 40 anni, non si è sposata e vive con gli anziani e acciaccati genitori di cui si prende cura. Il suo cruccio più grande è dare una stabilità economica ai suoi fratelli e cerca di spronare uno di loro a fare da capofila di un progetto per l’acquisto di un negozio in un centro commerciale dove tutti e quattro potrebbero lavorare. Nel frattempo uno di loro prova a coinvolgerli in una truffa che sembrerebbe redditizia, ma all’ultimo momento gli altri si tirano indietro. Quando tutti sembrano essersi convinti che l’idea di Leila è buona, resta da trovare i soldi per acquistare il negozio. Anche mettendo in campo tutti i loro miseri risparmi sono molto lontani dalla cifra necessaria, ma Leila sembra avere una carta in mano. E qui però bisogna scontrarsi con il padre, che invece di pensare al futuro dei figli, preferisce appagare la sua ambizione a diventare padrino della sua famiglia, in quanto membro più anziano. Ma quel ruolo è condizionato al fatto che lui possa fare il regalo più costo all’imminente matrimonio del figlio di un cugino. Leila è una donna pratica, moderna, ma con un grande senso della famiglia. Non esita a mettersi contro il padre, anche duramente, a spronare i recalcitranti fratelli, così fragili e goffi, e incapaci di badare a sé stessi. Tra farsa e tragedia, il film è un affresco delle contraddizioni di un paese, dello spaesamento di uomini mai del tutto cresciuti, della determinazione delle donne che hanno sempre dovuto lottare per i loro diritti. 

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Un dramma familiare iraniano
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