Papa Francesco riforma la Costituzione vaticana per renderla più funzionale nei tempi di oggi. Una nuova Legge fondamentale, in sostituzione di quella in vigore dal 2000, che cambia, in 24 articoli, il volto della Città. Il Papa se conferma «la pienezza della potestà di governo» del Sommo Pontefice «che comprende il potere legislativo, esecutivo e giudiziario» e anche la «singolare peculiarità e l'autonomia dell'ordinamento giuridico vaticano», distinto da quello della Curia Romana, rende però più stringenti alcuni adempimenti in materia di bilancio preventivo e consuntivo. Nella nuova Costituzone, pubblicata il 13 maggio, Bergoglio definisce la competenza dello Stato Città del Vaticano sulle zone extra territoriali parlando di «esercizio di ogni potere conseguente sul territorio, definito dal Trattato lateranense, e negli immobili e nelle aree dove operano istituzioni dello Stato o della Santa Sede e sono vigenti, in forza del diritto internazionale, garanzie e immunità personali e funzionali».
Confermata la funzione legislativa della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano che però sarà composta d’ora in poi anche da laici e laiche. La Commissione, finora, era composta esclusivamente da cardinali e presieduta da un porporato che era, al contempo, anche presidente del Governatorato. I membri laici, in carica per un quinquennio, saranno nominati dal Papa. Salvo i casi che il Pontefice avoca a sé è la Pontificia Commissione che approva leggi e disposizioni normative. Il presidente, secondo la nuova Costituzione, «può emanare ordinanze, decreti e altre disposizioni, in attuazione di norme legislative o regolamentari» e, in caso di urgenza, «può emanare decreti aventi forza di legge i quali, tuttavia, perdono efficacia se non sono convertiti in legge dalla Pontificia Commissione entro 90 giorni dalla pubblicazione».
Altra novità è la Costituzione di un Collegio di consiglieri di Stato che coadiuva la Commissione insieme con l'Ufficio Giuridico del Governatorato.