Preferirei tre volte morire in battaglia che partorire una sola»: pubblico entusiasta alla prima di Vicenza al Teatro Olimpico per Romina Mondello, interprete di Medea, in un adattamento del testo di Euripide, in scena al Teatro Menotti di Milano dal 17 al 27 ottobre 2019. Una prima nazionale prodotta da Tieffe Teatro Milano, con la regia di Emilio Russo, nell'ambito della 72esima edizione dei “Classici all'Olimpico”, intitolata “Muoiono gli Dei che non sono cari ai giovani”, per la direzione artistica di Giancarlo Marinelli. Medea è fuori di sé perché il marito Giasone ha deciso di prendere una seconda moglie, la figlia di Creonte (Paolo Cosenza), re di Corinto. Lei, “barbara” non ha chance. Le mani nervose, le dita che si intrecciano in continuazione, il velo della veste usato a volte come copricapo, altre come stuoia. Sono i segnali: tutto è deciso. Scorrerà il sangue della rivale, del padre di lei, e... dei propri figli. Giasone (Alessandro Averone) - che ha sottomesso l'amore alla ragion di Stato - non avrà più pace.
La scena è minimalista, qualche cassa e una barchetta, che accoglie e protegge la donna in fuga dopo gli omicidi. Il resto è un gioco di luci e musiche. Patricia Zanco è ottima nel ruolo della nutrice. Sul palco anche Nicolas Errico (corifeo) e Giovanni Longhin (messaggero).