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mercoledì 18 settembre 2024
 
 

La Pace è un diritto fondamentale

01/01/2014  Sarà uno dei temi forti della prossima Marcia per la Pace, che si svolgerà domenica 19 ottobre 2014, insieme a quello della “globalizzazione della fraternità” a cui ci ha richiamato Papa Francesco, e all'impegno per la messa al bando di tutte le guerre. La Marcia, però, inizia già ora, dice il Comitato promotore: il motto di quest'anno è “dalla marcia di un giorno alla marcia di tutti i giorni. Fin d'ora si può aderire.

«Pace per me è un dio che il venerdì parla arabo, il sabato ebraico, la domenica latino». È con questa fulminante battuta che le ragazze del Liceo delle Scienze Umane di Reggio Emilia hanno chiuso il loro seguitissimo intervento al seminario nazionale di riflessione e di proposta che si è tenuto il 5 dicembre scorso al Sacro Convento di San Francesco ad Assisi.

Organizzato dal Comitato Promotore Marcia Perugia-Assisi, il seminario – cui hanno partecipato decine di rappresentanti di enti locali, scuole ed associazioni – è una delle diverse tappe che porteranno alla prossima Marcia per la pace, che avrà luogo domenica 19 ottobre 2014.
L'incontro ha posto al centro della riflessione le parole di Papa Francesco che il 1 settembre scorso ha pubblicamente chiesto ad ognuno e tutti: «Che cosa possiamo fare noi per la pace nel mondo?». Una domanda che accompagnerà tutto l'anno di preparazione all'evento del prossimo ottobre.

Cosa possiamo fare per la pace? «Di fronte alle tre grandi sfide della società italiana (quelle dell’informazione, dell’educazione e della politica) è necessario uscire dalla logica dell’impegno per la pace come cameo, come spot, evento mediatico», dice Flavio Lotti, coordinatore del Comitato. «Per questo abbiamo scelto come slogan “dalla marcia di un giorno alla marcia di tutti i giorni”. Di fronte a una situazione sempre più complessa e a una crisi che si fa sempre più pesante è necessario ripensare i percorsi di pace allargando il proprio impegno alla continuità ed alla quotidianità. Come ha sostenuto Padre Egidio Canil del Sacro Convento di Assisi è forse il caso di invertire le tre parole chiave della legge che istituisce per il 4 ottobre la celebrazione di san Francesco patrono d’Italia. Non pace, fraternità e dialogo ma, al contrario, partire dal dialogo che si fa incontro di fraternità, e proprio per questo costruisce pace».

Una sfida al quotidiano dell’educazione, della politica e della informazioni chiamate a mettersi in cammino per un presente di pace che si sostanzia nella pienezza dei diritti per tutti e che a tutti chiede un rinnovato impegno. Che si fa solidarietà, relazioni di giustizia, memoria. E che sa anche riconoscere il proprio fallimento e per questo chiede perdono.
Come è avvenuto all’inizio del seminario con tutti i partecipanti in piedi: per un minuto si silenzio in memoria delle vittime di Lampedusa.

La Perugia-Assisi, quest'anno, intende focalizzare alcuni grandi temi, da approfondire lungo il 2014. Innanzitutto, la Marcia si svolgerà a metà del semestre di Presidenza italiana dell’Unione Europea, a 100 anni da quell’inutile strage che fu la prima guerra mondiale. «Sarà quindi una Marcia Europea con cui vogliamo contribuire a costruire una nuova Europa solidale e nonviolenta», aggiunge Lotti. «L’anniversario dell’“Inutile Strage” (come la definì papa Benedetto XV) sarà l’occasione per riflettere sulle tante, troppe guerre che continuano a insanguinare il mondo e a rafforzare l’impegno comune per mettere al bando la guerra e la sua preparazione».
La Marcia segnerà anche il momento culminante dei tanti percorsi educativi avviati nell’ambito del Programma nazionale di Educazione alla Cittadinanza Democratica denominato “Pace, fraternità e dialogo. Sui passi di Francesco”. Raccogliendo l’invito di Papa Bergoglio, un tema portante sarà la promozione della “globalizzazione della fraternità” che deve prendere il posto della globalizzazione dell’indifferenza.
Un terzo filone fondamentale sarà poi la campagna per il riconoscimento da parte dell’Onu della pace come diritto umano fondamentale.

Ma vi sono altre importanti novità per la Perugia-Assisi 2014: «Vogliamo che sia organizzata dai giovani», si legge nell'invito di adesione alla Marcia. «Vogliamo fare in modo che la sua organizzazione diventi l’occasione per consentire a tanti giovani di essere protagonisti di una grande iniziativa di pace, di sentirsi responsabili della storia e del processo di trasformazione del mondo, di scoprire il senso, il significato e il valore dell’impegno per la pace, la giustizia e i diritti umani. Vogliamo che sia lo strumento per dare avvio a nuovi percorsi di pace realizzati nelle città, nelle scuole e nei luoghi in cui viviamo. L’invito è a organizzare nel corso dell’anno, prima di venire alla Perugia-Assisi, una marcia per la pace nella propria città».

 
 
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