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giovedì 16 gennaio 2025
 
Famiglia
 

Figli, la paghetta li aiuta a crescere "risparmiosi"

27/11/2014  E' quanto emerge da studio della Banca olandese Ing su un campione di 12.000 suoi clienti in 13 Paesi europei: risulterebbe che i bambini che ricevono la paghetta "sviluppano solide capacità di pianificazione finanziaria e sono meno esposti al rischio di contrarre debiti una volta raggiunta l'età adulta".

Se vuoi un figlio meno indebitato e più oculato dagli una paghetta sin da piccolo. È questa la conclusione a cui ha portato lo studio della banca olandese Ing su un campione di 12.000 suoi clienti in 13 paesi europei: "i bambini che ricevono la paghetta sviluppano solide capacità di pianificazione finanziaria e sono meno esposti al rischio di contrarre debiti una volta raggiunta l'età adulta".

Dall'indagine emerge, infatti, che coloro che da bambini hanno ricevuto la "paghetta", da adulti sono in grado di avere un maggiore controllo delle proprie spese con più basse probabilità di trovarsi con il conto in rosso rispetto a quanti non hanno goduto di questo beneficio. Nei soggetti, infatti, che da bambini hanno ricevuto il pocket money si è rilevata una maggiore propensione al risparmio, sviluppata grazie alla capacità di avere un uso più responsabile del denaro. Il 55% di chi ha ricevuto la paghetta durante l'infanzia accantona risparmi con regolarità da adulto.

Dall'altra, il 70% di coloro che concedono la "paghetta" ai propri figli si dice certo che questi, una volta usciti di casa, diventeranno autosufficienti e l'83% dei genitori la considera una valida strategia per far comprendere ai bambini il valore dei soldi. Il 79% dei clienti europei di Ing elargisce con regolarità ai figli una piccola somma di denaro.

Rispetto, infine, alla fiducia nell'efficacia della paghetta, gli italiani si classificano al quinto posto. Prima la Turchia con il 95% dei genitori che elargisce somme, ultima l'Olanda con il 67%. Ma gli italiani sono i più generosi: con 30 euro a settimana superati i 15 anni. Seguono i francesi, gli spagnoli e gli austriaci, con una media di 20 euro. Ultimi classificati: i Paesi Bassi e la Repubblica Ceca.

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