Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
lunedì 19 maggio 2025
 
Famiglia e povertà
 

Padri separati, pochi soldi e tanta vulnerabilità

20/10/2017  L'evento separazione, spesso narrato in termini di liberazione, porta a una maggiore fragilità economica e sociale per tutti i membri della famiglia che si spezza.

Il caso di Marco Della Noce, già comico di Zelig e ora padre separato, costretto a dormire per giorni nella propria auto, innesca sentimenti e riflessioni contrastanti, ma soprattutto mette ancora una volta sotto i riflettori la vulnerabilità generata dalla rottura dei legami familiari e di coppia. Di fatto questa storia, purtroppo comune a migliaia di altri padri, non è certamente una sorpresa. Il perverso incrocio tra perdita della casa, drastica diminuzione del reddito e crescente fragilità psicologica scarica sulle persone pesi spesso insostenibili, ed è generata di solito da una conflittualità troppo prolungata, e spesso “fuori controllo”. Le risorse dei coniugi si sfibrano in una “guerra dei Roses”, o in un “Kramer contro Kramer” (nella foto), in cui, alla fine, contano solo le sconfitte e le macerie.

In queste storie l’equilibrio del padre separato è sfidato da troppi fronti: si è già persa l’alleanza di coppia, quella promessa su cui si era scommesso entrambi; in più si perde anche l’accesso al figlio, che diventa contingentato, ad orologeria, e spesso trascorso nei non luoghi del consumismo, tra paninoteche, centri commerciali e cinema, anziché in una casa, che è diventata spesso “rifugio di fortuna”. Fare il padre diventa quindi un percorso ad ostacoli. I soldi poi sono quasi sempre un problema, tra mutui, doppio affitto, alimenti, e costi giudiziari. Infatti in molte città, nel nostro Paese, ci si interroga su come offrire “sostegno abitativo temporaneo” specificamente dedicato ai padri separati. E nelle mense Caritas non mancano mai alcuni padri separati, in fila insieme a tanti altri.

Il paradosso, poi, è che spesso se la passa male anche la madre separata, pur rimasta nella casa di origine, pur avendo la possibilità di vivere nella stessa casa con i propri figli, pur ricevendo (non sempre, a dire il vero), il sostegno economico dal proprio ex. Infatti anche lei ha perso quell’alleanza di coppia su cui si era scommesso entrambi; anche fare la madre diventa più difficile, e il reddito è quasi sempre inferiore, con una ancora più complicata difficoltà di conciliare tempi di vita, familiari e di lavoro.

Davvero l’evento separazione è “oggettivamente” un potente fattore di rischio di povertà e di vulnerabilità psico-economica, per i partner e per i figli. E la conflittualità non fa che esasperare questo rischio, rendendo sempre più probabile la caduta nella povertà, nella marginalità, nella depressione. Tutte ferite che Marco Della Noce ha attraversato personalmente e ha comunicato pubblicamente, con coraggio.

Chissà se questa vicenda umana non riuscirà ad essere anche occasione per un deciso ripensamento sulla rappresentazione sociale dell’evento separazione, troppo spesso raccontato e immaginato solo nei suoi aspetti di “liberazione” ed emancipazione, e definito “normale” – e quindi “semplice da gestire”  -, anche perché sempre più frequente. Ma la ferita rimane: ci si fa male, tutti quanti, e le conseguenze possono essere spesso drammatiche. E non sono solo una faccenda privata, ma devono coinvolgere l’intera società.  Non solo per il doveroso e prioritario compito di tutela dei figli coinvolti, ma anche per proteggere i partner dall’esclusione sociale.

Allora forse sarebbe il caso di agire con più decisione a sostegno della tenuta della coppia, con processi di accompagnamento delle coppie e delle famiglie nelle loro crisi relazionali, con servizi consultoriali e di sostegno psicologico, aiutando nella gestione dei conflitti, promuovendo una cultura e una pratica della mediazione, del dialogo, della possibilità di ricominciare, anche dopo uno scontro, una delusione, un tradimento. Perché sembra facile – e anche giusto - buttare alle ortiche l’impegno del legame che ci si era promessi, ma facile certamente non è. E soprattutto non sono facili le conseguenze di tale scelta. Promuovere la tenuta dei legami familiari, quindi, oltre che la buona gestione delle separazioni, non per costringere le persone a restare dentro  legami difficili, ma per sostenere la manutenzione di questi legami, perché le buone relazioni sono la risorsa più preziosa attorno a cui costruire i progetti di vita, e su essi vale la pena di investire.

WhatsApp logo
Segui il nostro canale WhatsApp
Notizie di valore, nessuno spam.
ISCRIVITI
Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
I vostri commenti
5

Stai visualizzando  dei 5 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo