Sarà la preghiera ad accompagnare
il Sinodo sulla famiglia, che si
apre il 5 ottobre in piazza San
Pietro con la Messa di papa Francesco.
Una preghiera che si rivolge
innanzitutto alla “Santa Famiglia
di Nazareth”, perché «mai più nelle
famiglie si faccia esperienza di violenza,
chiusura e divisione» e perché
«chiunque è stato ferito o scandalizzato
conosca consolazione e guarigione».
Le parole che papa Francesco ha composto
per il 29 dicembre, festa della Sacra
Famiglia e l’invocazione costante allo
Spirito Santo, saranno “i compagni di
viaggio” dei padri sinodali: 253 persone,
compresi esperti e uditori, che si confronteranno
sul tema Le sfide pastorali
sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione.
E che avranno sicuramente
sempre presente l’esortazione del Papa
a piegarsi sulle ferite degli uomini e delle
donne con misericordia, a far emergere
il bello che c’è nelle relazioni, a misurare
la “qualità” della famiglia dal modo
in cui si trattano bambini e anziani.
Il doppio Sinodo convocato da Francesco
(quello straordinario che si apre
in questi giorni e quello ordinario del
prossimo ottobre) vuole mettere sul tavolo
la realtà dei cinque continenti, vuole
affrontare i temi spinosi, dalla poligamia
al ruolo della donna, che rendono
più esposta al fallimento la famiglia di
oggi.
E non fanno un buon servizio – alla
Chiesa e alla società – quanti vogliono
approfittare dell’occasione per “contare”
le truppe di Francesco, per dividere
i padri sinodali in progressisti e conservatori,
in pro o contro qualcosa o
qualcuno. Perché chi è arrivato a Roma
ha voglia di discutere e affrontare questioni
serie, persino più serie dei sacramenti
ai divorziati risposati che tanto
appeal hanno sulla stampa occidentale.
In gioco ci sono le solitudini e le fatiche,
il tessuto sociale che si sfilaccia.
Quale
futuro aspetta la società se questa culla,
dove tutti noi abbiamo imparato a misurarci
col mondo e con gli altri, venisse
meno, travolta dalla mancanza di lavoro,
dalla cultura della precarietà, dalle sirene
della irresponsabilità?
Far riscoprire
la forza avvolgente della famiglia, immagine
di quella famiglia di Nazareth
nella quale è nata la salvezza dell’umanità,
è il compito non semplice che attende
i padri sinodali.