Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
domenica 03 novembre 2024
 
 

La preghiera accompagni la riflessione sulla famiglia

02/10/2014  Non solo un sì o un no per i sacramenti ai divorziati: il dibattito abbraccerà tutti i temi chiave per l’istituto cardine della nostra società

Sarà la preghiera ad accompagnare il Sinodo sulla famiglia, che si apre il 5 ottobre in piazza San Pietro con la Messa di papa Francesco. Una preghiera che si rivolge innanzitutto alla “Santa Famiglia di Nazareth”, perché «mai più nelle famiglie si faccia esperienza di violenza, chiusura e divisione» e perché «chiunque è stato ferito o scandalizzato conosca consolazione e guarigione».
Le parole che papa Francesco ha composto per il 29 dicembre, festa della Sacra Famiglia e l’invocazione costante allo Spirito Santo, saranno “i compagni di viaggio” dei padri sinodali: 253 persone, compresi esperti e uditori, che si confronteranno sul tema Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione.
E che avranno sicuramente sempre presente l’esortazione del Papa a piegarsi sulle ferite degli uomini e delle donne con misericordia, a far emergere il bello che c’è nelle relazioni, a misurare la “qualità” della famiglia dal modo in cui si trattano bambini e anziani.

Il doppio Sinodo convocato da Francesco (quello straordinario che si apre in questi giorni e quello ordinario del prossimo ottobre) vuole mettere sul tavolo la realtà dei cinque continenti, vuole affrontare i temi spinosi, dalla poligamia al ruolo della donna, che rendono più esposta al fallimento la famiglia di oggi.
E non fanno un buon servizio – alla Chiesa e alla società – quanti vogliono approfittare dell’occasione per “contare” le truppe di Francesco, per dividere i padri sinodali in progressisti e conservatori, in pro o contro qualcosa o qualcuno. Perché chi è arrivato a Roma ha voglia di discutere e affrontare questioni serie, persino più serie dei sacramenti ai divorziati risposati che tanto appeal hanno sulla stampa occidentale.
In gioco ci sono le solitudini e le fatiche, il tessuto sociale che si sfilaccia.
Quale futuro aspetta la società se questa culla, dove tutti noi abbiamo imparato a misurarci col mondo e con gli altri, venisse meno, travolta dalla mancanza di lavoro, dalla cultura della precarietà, dalle sirene della irresponsabilità?
Far riscoprire la forza avvolgente della famiglia, immagine di quella famiglia di Nazareth nella quale è nata la salvezza dell’umanità, è il compito non semplice che attende i padri sinodali.

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo