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mercoledì 06 novembre 2024
 
 

Ma il record continua ad essere di San Pio X

05/07/2013  Giuseppe Melchiorre Sarto (1835-1914) firmò la sua prima enciclica (la E Supremi) il 4 ottobre 1903, ad appena due mesi dalla sua elezione avvenuta il 4 agosto dello stesso anno.

Il 5 luglio, a poco meno di quattro mesi dalla sua elezione (il 13 marzo scorso), papa Francesco pubblica la sua prima enciclica, la Lumen fidei. Ma non si tratta di un record: Benedetto XV, infatti, firmò la sua prima enciclica, la Ad beatissimi apostolorum, il 1° novembre 1914, a meno di due mesi dalla sua elezione (avvenuta il 3 settembre dello stesso anno). Pio X, dal canto suo, pubblicò la sua prima enciclica, la E supremi, il 4 ottobre 1903, a due mesi esatti dalla sua elezione (il 4 agosto 1903).
Nessun record quindi, per papa Bergoglio che  per la Lumen fidei ha lavorato su un testo predisposto dal suo predecessore, Benedetto XVI. Che dal canto suo aveva innovato la tradizione: prima di lui, infatti, i Papi dedicavano la loro prima enciclica al “programma” del pontificato.    
Giovanni XXIII, ad esempio, il 29 giugno 1959 sintetizzava nell’enciclica Ad Petri cathedram il suo programma pontificale condensato in tre parole: «Questi tre beni - la verità, l’unità e la pace - da conseguire e promuovere secondo lo spirito della carità cristiana, formeranno l’argomento di questa nostra prima enciclica, sembrandoci che, nel momento presente, questo sia particolarmente richiesto dal nostro apostolico mandato». 

Paolo VI espose il suo programma nella Ecclesiam suam (6 agosto 1964), che aveva un sottotitolo assai esplicativo: Per quali vie la Chiesa cattolica debba oggi adempire il suo mandato. Giovanni Paolo II affidò alla Redemptor hominis (4 marzo 1979) il compito di chiarire la sua visione del ministero petrino,  ricordando così in apertura il  momento della sua elezione:  «A Cristo Redentore ho elevato i miei sentimenti e pensieri il 16 ottobre dello scorso anno, allorché, dopo l'elezione canonica, fu a me rivolta la domanda: “Accetti?”. Risposi allora: “Obbedendo nella fede a Cristo, mio Signore, confidando nella Madre di Cristo e della Chiesa, nonostante le così grandi difficoltà, io accetto”».    
Con Benedetto XVI la tradizione della prima enciclica “programmatica” viene interrotta. Papa Ratzinger, infatti, mette al centro della sua prima enciclica, la Deus caritas est (25 dicembre 2005), una delle virtù teologali (fede, speranza e carità) cui ha in animo di dedicare le sue encicliche. Del resto, quale fosse il suo “programma” lo aveva già ricordato il 25 aprile 2005 nell’omelia per la Messa per l’inizio del ministero petrino: «Il mio vero programma di governo è quello di non fare la mia volontà, di non perseguire mie idee, ma di mettermi in ascolto, con tutta quanta la Chiesa, della parola e della volontà del Signore e lasciarmi guidare da Lui, cosicché sia Egli stesso a guidare la Chiesa in questa ora della nostra storia».

 
 
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