In questi giorni, oltre 17 milioni di italiani hanno ricevuto a casa propria gli elenchi telefonici di Pagine Gialle e Bianche. Quest’anno però, una quota significativa di questi italiani (gran parte del sud Italia) all’interno della confezione incelofanata ha trovato anche un volantino pubblicitario di Tombola.it, “il più grande sito di bingo in Italia”.
La pubblicità sul gioco d’azzardo non si accontenta di invadere televisione, giornali, internet e strade, ma adesso entra anche in casa nascosta all’interno del volume che è da sempre “l’elenco degli italiani”.
Con 20 milioni di copie diffuse, 1,3 miliardi di atti di consultazione l’anno e oltre 300 mila imprese che acquistano inserzioni pubblicitarie, Pagine Gialle e Pagine Bianche, accorpate dallo scorso febbraio, da 90 anni hanno un posto assicurato vicino al telefono.
E quest’anno Tombola International Limited, titolare della concessione Aams, Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, per l’esercizio di giochi del bingo, non si è fatta scappare questa occasione: la possibilità di entrare in tante case italiane, nel Sud del Paese (l'iniziativa riguarda le aree di Bari, Roma/Lazio, Napoli/Campania e Sicilia).
Con un codice univoco invitano a provare per la prima volta “giochi originali ed esclusivi”, in realtà niente di diverso dalla classica tombola natalizia con i nonni.
Ma 5 euro gratis senza nessuna richiesta di deposito e la possibilità di giocare su smartphone, iPhone, iPad e tablets rendono l’invito sul volantino accattivante. Per iniziare a giocare bastano tre step: andare sul sito, registrarsi e inserire il tuo codice.
Smettere poi, però, potrebbe non essere così semplice.
«Insieme alla guida del telefono che è storica, che è quasi un'istituzione, mi viene portato fino a casa un volantino con tanto di codice personalizzato che fa pensare che sia stato fatto proprio per me e al quale, obiettivamente, è difficile dire di no», commenta lo psicologo Mauro Croce, uno dei massimi esperti in Italia del gioco d’azzardo.
Sono tanti gli italiani che non riescono a dire di no all’azzardo: nel 2015, infatti, hanno speso circa 88 miliardi di euro tra slot machine, gratta e vinci, poker online e tutti gli altri giochi che promettono ‘vincite facili’. Un mercato che frutta allo Stato oltre 8 miliardi di euro l’anno.
Ad aumentare il volume generale delle giocate ci pensano le campagne pubblicitarie create ad hoc, circa 500 milioni di euro l’anno investiti dalle concessionarie dell’azzardo legalizzato. Un business che però ha conseguenze pericolose dal punto di vista sociale e sanitario.
La Legge di Stabilità 2016 tenta di arginare il dilagare della pubblicità del gioco d’azzardo, semplicemente vietando gli spot sulle reti televisive generaliste, dalle ore 7 alle ore 22. Certo, è come voler tappare una diga con un dito. Comitati, associazioni e parlamentari di diversa estrazione politica hanno elaborato varie proposte di legge per l’abolizione, totale e senza eccezioni, di queste pubblicità.
Intanto, le concessionarie dell’azzardo trovano nuove formule pubblicitarie sempre più invadenti, come nascondersi tra le pagine dell’elenco telefonico. «In pratica», sintetizza Croce, «non sono più io che vado a cercare l’azzardo ma è l’azzardo che viene a cercare me».