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mercoledì 11 settembre 2024
 
 

Alla radice c'è l'insicurezza

11/02/2014  Vedere un video in cui si commette un atto di violenza ha un effetto disangosciante: mettersi davanti ad uno schermo a filmare una scena di bullisimo è come togliersi dall’angoscia del contesto. A spiegarlo è Arianna Bellini psicoterapeuta e psico analista responsabile di Dedalus Bologna.

«Vedere un video in cui si commette un atto di violenza ha un effetto disangosciante: mettersi davanti ad uno schermo a filmare una scena di bullisimo è come togliersi dall’angoscia del contesto». A spiegarlo è Arianna Bellini psicoterapeuta e psico analista responsabile di Dedalus Bologna, centro che si occupa della cura dei nuovi sintomi del disagio giovanile. (http://www.dedalusbologna.it/)

«I ragazzi – prosegue – sono interessati a filmare, non sono sulla scena». E’ questo solo uno degli aspetti di una tendenza piu’ grande e recente che spiega la Bellini in cui c’è un cambiamento di atteggiamento anche nell’esprimere il proprio disagio: “I sintomi per molti dei ragazzi che seguiamo non hanno più valore. Non è l’anoressia, la bulimia, l’obesità che li portano dallo psicologo. Ma una affermazione piùintima. Per venire da noi ai genitori si limitano a dire: ‘sono molto triste».

 Non esiste una presa di coscienza da parte di chi compie gli atti di bullismo: «La visione del video – prosegue la psicoterapeuta – ha effetti diversi a seconda delle generazioni. Chi si agita, chi ne rimane colpito sono gli adulti».

Perché si sentono in colpa? Perché pensano di non avere fatto abbastanza : «Un episodio di bullismo – continua la dottoressa Bellini – non può essere risolto da un genitore da solo. O da una preside che richiama il bullo. E’ un fenomeno tra pari che stanno compiendo da soli un regolamento di conti. Quando ci chiamano nelle scuole per affrontare questi episodi noi convochiamo tutti. Perché è il gruppo che fa venire fuori l’angoscia dei protagonisti: all’inizio stanno tutti dalla parte del bullo. Alla fine si dividono: riconoscono che bullo e vittima hanno la stessa radice, l’insicurezza».

E c’è un bullismo tutto al femminile: «Succede che le donne si picchiano solo tra donne. E’ quasi sempre una delle due che cerca di rendere uno scarto l’altra» conclude l’esperta.

 
 
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