Una foto storica della Carrà.
Novanta
anni di radio e sessanta anni di televisione. Il 2014 è un anno di
anniversari importanti per la Rai. Li celebra una mostra che si è
aperta il 31 gennaio al Complesso del Vittoriano di Roma. Resterà
aperta fino al 30 marzo. Dal 29 aprile si sposterà, fino al 15
giugno, alla Triennale di Milano.
La mostra si
intitola La Rai racconta l’Italia e girando per le sale del
Vittoriano ci si rende conto che è stato proprio così.
Nella storia
della Rai c’è anche quella del nostro Paese: grandi e piccoli
eventi, tragedie e trionfi sportivi, momenti di svago e
approfondimenti culturali che hanno contributo a creare l’immaginario
collettivo di milioni di italiani.
La mostra, curata
da Costanza Esclapon, Alessandro Nicosia e Barbara Scaramucci,
accoglie i visitatori con una sontuosa raccolta di abiti di scena
indossati da grandi nomi del varietà televisivo come Mina e
Raffaella Carrà.
Poi ci sono sale tematiche dedicate alla politica,
allo sport, alla scienza, all’economia, alla società, alla cultura
e all’informazione. Ogni sezione è introdotta da un video che
introduce il tema. Il ruolo di anfitrioni spetta a personaggi come
Sergio Zavoli, Bruno Vespa, Bruno Pizzul, Piero Angela, Andrea
Camilleri, Piero Badaloni, Emilio Ravel, Arnaldo Plateroti e Marcello
Sorgi.
“Sono
tappe che fanno riflettere, ma soprattutto sono l’occasione per
guardare al presente e al futuro per capire dove oggi è necessario
intervenire, quali azioni attivare per essere un servizio pubblico
utile, affidabile, capace di creare valore per i cittadini”, dice
la presidente della Rai, Anna Maria Tarantola.
Patty Pravo in una lontana esibizione.
Il
materiale audiovisivo è ricchissimo: filmati, telegiornali, annunci,
servizi, tribune politiche. Vario anche il materiale di archivio:
foto, lettere, testi, copioni, le note di servizio dell’Eiar
fascista (quando si imponeva l’uso del “voi” e alla radio non
si poteva parlare di “caffè”).
Molto bella la sala dedicata alla
radio, con cimeli come una radio a galena, vecchi transistor, i
microfoni Eiar. Qui si possono anche ascoltare brani eseguiti dalla
Orchestre della Rai negli anni Sessanta e Settanta, con la direzione
di maestri come Abbado e Giulini.
Ci sono poi le
prime telecamere, i microfoni a giraffa, vecchissimi televisori
ancora funzionanti, una delle moto che negli anni Settanta seguiva le
corse ciclistiche con le telecamere mobili.
Ogni sala delle
mostra è impreziosita da alcune delle opere d’arte della ricca
collezione Rai. Si ammirano così opere di artisti come Guttuso, De
Chirico, Cagli, Casorati, Mafai, Turcato e Vedova.