«Tutti sanno che il momento più pericoloso, per le persone anziane che prendono il Covid, è la settimana seguente il test. Sembra certo che sua Maestà abbia preso il virus dal principe Carlo, che è risultato positivo il 10 febbraio scorso e ha incontrato la madre due giorni prima, l’8 febbraio. Mi sembra verosimile che Buckingham palace, che diffonde pochissime notizie sulla famiglia reale, abbia aspettato a rendere pubblica la malattia della sovrana quando è sembrato certo che il peggio fosse passato». Anthony Glees è un politologo esperto in questioni europee dell’università di Buckingham e spera che lo shock al quale il Regno Unito è sottoposto, in questo momento, sia di breve durata e che la sua ipotesi si dimostri vera, ma riconosce di non poterne essere certo.
«È anche possibile che Elisabetta II abbia sviluppato il virus soltanto uno o due giorni fa. In questo secondo scenario queste giornate sono di grande ansia per un Paese che dipende, per la sua stabilità, dalla sovrana», spiega ancora l’esperto, «L’ ho osservata attentamente, mentre tagliava la torta per I suoi settant’anni di regno, il 4 febbraio scorso e sembra davvero molto debole. Lo scorso autunno ha cancellato diversi impegni ufficiali perché era esausta. La pandemia, la morte del principe Filippo, lo scandalo che ha coinvolto il principe Andrea l’hanno esaurita. È stato proprio il comunicato ufficiale, lo scorso ottobre, a parlare di sfinimento. D’altra parte è stata la stessa sovrana, mercoledì scorso, dopo il suo primo impegno pubblico, da quando ha incontrato il principe Carlo, a riconoscere di non stare bene. «Ho problemi a muovermi», ha detto, indicando la sua gamba sinistra, «Vedete che faccio fatica».
Parole davvero insolite per una sovrana indomita, lavoratrice indefessa, sul trono più a lungo di qualunque altro re o regina della storia inglese. Settant’anni di potere che verranno celebrati con quattro giorni di festa all’inizio di giugno. Insomma la crisi di oggi potrebbe essere il risultato di quel liberation day tanto celebrato dello scorso 19 luglio, quando il premier Boris Johnson ha deciso di rimuovere ogni limite su quante persone potevano riunirsi e partecipare ad eventi pubblici e di non rendere più obbligatorie le mascherine al chiuso (all’esterno non sono mai state necessarie), oltre a chiedere ai lavoratori di tornare in ufficio. Benché Elisabetta II abbia usato tante precauzioni, vivendo ritirata nel castello di Windsor, per buona parte della pandemia, la scorsa estate ha ripreso a muoversi e incontrare persone. Basta confrontare la foto della sovrana, mascherata e sola, il 17 aprile, al funerale del marito del 17 aprile con quella di una Elisabetta sorridente, circondata da una piccola folla, lo scorso 5 febbraio, a Sandringham. Per la seconda volta dall’inizio della pandemia – l’altra occasione è stata lo scorso ottobre a Windsor – la sovrana ha incontrato volontari, pensionati e membri dell’ Istituto delle donne, senza mascherine e senza distanza, esponendosi, cosi, al rischio del contagio.
«Se non ci fosse molta ansia per la salute di questa sovrana cosi amata, ci sarebbe dell’ironia nel fatto che Elisabetta ha preso il Covid proprio pochi giorni prima che il premier Boris Johnson rimuova le ultime restrizioni. Un fatto che getta una grande ombra sull’annuncio che il primo ministro farà domani», spiega ancora il professor Anthony Glees, «Come può, domani, Boris Johnson andare in parlamento e raccontare che il rischio Covid appartiene al passato mentre proprio la Regina è risultata positiva? Gli esperti, nei giorni scorsi, hanno ripetuto più volte che il virus continua ad essere molto pericoloso per la popolazione degli anziani eppure il premier vuole togliere anche l’obbligo di autoisolamento per chi risulta positivo che, in questo momento, deve chiudersi in casa per dieci giorni. Oltre a sospendere la distribuzione gratis dei tamponi temporanei e la possibilità di sottoporsi a test molecolari senza pagare. Misure alle quali sono contrari I quattro quinti dei manager del servizio sanitario nazionale, oltre a diversi virologi».
Secondo l’esperto si tratta di un momento di grande instabilità per il Regno Unito dove la situazione politica si è molto deteriorata dopo l’uscita dall’Unione Europea. Oggi il primo ministro Boris Johnson è sotto inchiesta, da parte della polizia di Londra, per i festini in violazione delle restrizioni Covid organizzati a Downing street tra il dicembre e il gennaio 2020. Per non parlare del principe Andrea che avrebbe pagato 12 milioni di sterline a Virginia Giuffrè come compensazione per evitare un processo per violenza sessuale ed è stato privato di tutti I titoli militari. Anche il principe Carlo è nei guai perché avrebbe venduto titoli nobiliari a ricchi uomini di affari di dubbia onestà che hanno finanziato le sue attività benefiche. Mentre il principe Harry continua ad essere un problema. La sua decisione di portare in tribunale il ministero degli interni perché non si sente sicuro con il livello di sicurezza che gli garantiscono gli agenti britannici e di voler pagare di tasca propria una polizia privata ha fatto I titoli dei giornali. «Il premier Boris Johnson è in grande difficoltà e vuole eliminare le ultime restrizioni per avere una notizia positiva da dare ai cittadini, ma il fatto che la Regina si sia ammalata ha rovinato il suo piano. In questa tempesta di instabilità, aggravata dalla crisi ucraina, la sovrana è l’unico punto fermo», spiega ancora l’esperto, «Per questo la notizia della sua malattia è cosi preoccupante. Speriamo che Buckingham Palace l’abbia davvero tenuta segreta per una settimana e resa pubblica soltanto quando è sembrato certo che la sovrana stesse meglio».