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domenica 16 febbraio 2025
 
 

«La rivoluzione di un uomo sempre aperto al mondo»

11/03/2014  «Più che al Poverello d’Assisi», riflette lo storico Franco Cardini, «papa Bergoglio può essere accostato a san Francesco Saverio, a padre Matteo Ricci o, soprattutto, a Giovanni Paolo II».

Francesco d’Assisi e Francesco papa. L’accostamento è allettante, quasi inevitabile, ma dal punto di vista storico, spiega Franco Cardini, docente di Storia medievale, non regge affatto.

Perché, professore? «Capisco la tentazione del paragone,ma la risposta alle esigenze nuove della Chiesa Francesco la interpreta da semplice fedele il quale, a un certo punto, corre in aiuto a una Chiesa guidata da un papato potentissimo, ma in profonda crisi spirituale, proponendo un nuovo modo di essere cristiano. Il primato della letizia, l’idea di conformarsi a Cristo non c’erano prima di lui, trionfavano regalità e potere. Credo che la rivoluzione di Francesco sia un po’ inarrivabile. Il Poverello, peraltro, non volle mai entrare nell’istituzione, non si fece ne anche prete. Bergoglio deve anche lui rinnovare la Chiesa fiaccata da tanti scandali, ma deve farlo da capo dell’istituzione,in prima persona. Le funzioni sono molto diverse».

SE DOVESSE PARAGONARE PAPA FRANCESCO A UN PERSONAGGIO STORICO CHI SCEGLIEREBBE?

Lo storico Franco Cardini.
Lo storico Franco Cardini.

A chi accosterebbe Bergoglio?«A grandi figure di gesuiti come san Francesco Saverio o padre Matteo Ricci con i quali condivide un’apertura diversa verso il mondo, una volontà di convertire non con forme, anche dolci, di costrizione, ma attraverso una convergenza tra cristianesimo e altri modi di intendere il sacro che è un tratto tipicamente gesuita. Francesco ha dato prova di questa sensibilità. Poi c’è l’azione che sta portando avanti nella Chiesa per la quale si può avvicinare ai Papi riformatori dell’XI o del XVI secolo, i quali hanno agito nel senso di imporre e portare la Chiesa al centro del mondo. Oggi non è questo l’obiettivo, bisogna fare i conti con il processo di secolarizzazione e con le realtà emergenti che non sono cristiane o cattoliche. Il paragone più calzante è con un altro Papa, però».

Quale?«Papa Francesco risente della grande intuizione di Giovanni Paolo II per il quale i cristiani, oggi, non possono pretendere di essere l’unico centro del mondo, ma possono piuttosto essere “sale del mondo”. Questo avvicina molto Bergoglio al Papa polacco il quale ha dato un senso di profondo rinnovamento al terzo millennio».

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