Sopra, don Dieudonné Tebangasa, 62 anni, seduto al centro, docente di giornalismo alla Facoltà di comunicazione promossa dai Paolini nell'Università di Saint Agustin, a Kinshasa (Repubblica democratica del Congo). In alto, don Giuseppe Musardo, 40 anni, primo a sinistra, con papa Francesco, oggi 86, e don Antonio Rizzolo, 61, direttore dell'Apostolato paolini e amministratore delegato del Gruppo editoriale San Paolo, nel 2016. .
«Ha senso eccome. E, attenzione, non perché sia un vezzo superfluo visto che l’Africa, per salvare la sua gente, ha urgente bisogno di tutelare le proprie risorse, dagli oltre 200 milioni di ettari della foresta pluviale che dal Congo fa respirare mezzo pianeta fino al tantalio, all’oro e ai diamanti che arricchiscono il suo sottosuolo, ma proprio perché l’intero continente ha bisogno di difendersi dall’economia di rapina ("Giù le mani dall’Africa", ha esclamato papa Francesco) e dunque, a monte, necessita di donne e uomini capaci di comunicare senza abbassare lo sguardo. Le borse di studio che chiediamo di finanziare servono a questo: formare reporter con la schiena diritta».
Don Giuseppe Musardo, 40 anni, giornalista, sacerdote della Società San Paolo, è direttore generale del Gruppo editoriale San Paolo, la società che pubblica, tra le altre riviste, Famiglia Cristiana. «Per celebrare i dieci anni di pontificato di Jorge Mario Bergoglio», spiega, «i Paolini e la Paoline, insieme, hanno pensato giusto promuovere il progetto di solidarietà dell’Associazione don Zilli: intitolare a papa Francesco una raccolta fondi per l’istituzione di borse di studio a favore degli studenti, seminaristi e laici, della Facoltà di Comunicazione dell’Università Saint Augustin di Kinshasa. "Si devono sostenere i giovani, perché studino e vadano avanti. Sono una delle ricchezze di questo Paese", aveva detto il Santo Padre il 5 febbraio scorso, parlando con i giornalisti sull’aereo che dall’Africa lo riportava a Roma. E qualche giorno prima, il 2 febbraio, nello stadio dei Martiri di Khinshasa, aveva spronato le nuove generazioni "a uscire insieme dal pessimismo che paralizza"». Abbiamo fatto nostri questi appelli puntando a creare nuove classi dirigenti, una sfida che accomuna molti Paesi dell’Africa. Per noi c’è il valore aggiunto di saldare evangelizzazione e promozione umana, alla scuola della Gaudium et spes, della Popolorum progressio, della Sollicitudo rei socialis e, in ultimo, della Laudato si’».
Kinshasa (Repubblica democratica del Congo): studenti all'ingresso della Facoltà.
La facoltà di Comunicazione dell’Università Saint Augustin è stata attivata nel 2018 ed è stata realizzata dai Paolini in un reparto dismesso della vecchia tipografia, ristrutturato grazie al contributo dei fondi dell’8 per mille della Chiesa italiana. Nelle aule si imparano le tecniche di comunicazione e il lavoro in radio, giornali e internet. Per sostenere il futuro di questi ragazzi e supportare l’iniziativa si può andare sul sito www.donaperilfuturo.it. «Abbiamo calcolato che, tra tasse universitarie e spese di trasporto, ogni borsa di studio valga circa 1000 euro. Per donare (lo si può fare anche acquistando determinati libri, clicca qui per saperne di più) c’è tempo fino a giugno», precisa don Musardo.
«Queste scelta», conclude don Giuseppe Musardo, «suggella lo stretto rapporto tra le nostre opere e il Papa, un legame nato immediatamente dopo la fumata bianca. Ogni documento del Magistero - enciclica, esortazione apostolica, instrumentum laboris sinodali, motu proprio - è stato da noi pubblicato con commenti mirati, dal cardinale Marcello Semeraro a suor Alessandra Smerilli e a don Maurizio Gronchi, da Carlin Petrini a Chiara Giaccardi e Mauro Magatti. Il Papa ci ricorda che oggi non viviamo un'epoca di cambiamenti, ma un cambiamento di epoca. Con le nostre riviste cerchiamo di cogliere i segni dei tempi, raccontarli, interpretarli. Con questo progetto intendiamo diventare a nostro modo compagni di viaggio di un Continente che si sta affrancando da quel neocolonialismo culturale ed economico contro cui il successore di Pietro ha alzato forte la sua voce»