Prima di Sting lo aveva detto, facendo molto discutere Ingvar Kamprad (88 anni), il fondatore di Ikea. Nel 1996 aveva dichiarato che non avrebbe lasciato il suo impero ai tre figli. Temeva litigi e divisioni e benché tutti e tre lavorassero all'interno dell'azienda non l'avrebbero potuta dirigere. Contrordine. Due anni fa hanno preso in mano le redini, ciascuno con diverse funzioni, ma solo dopo essere stati esaminati attentamente dal severissimo padre.
Barron Hilton punisce le due incontenibili e imbarazzanti nipoti, Paris e Nicky: il 97% dell'impero alberghiero del magnate americano alla sua morte sarà impegnato in opere di carità.
Oggi tocca al cantante Sting dichiarare che il suo patrimonio di circa 180 milioni di sterline,
frutto del suo lavoro e del suo successo, non andrà ai figli. In un'intervista alla rivista Mail on Sunday Event Magazine, il cantante
Sting, 62 anni, ha dichiarato: «Ho spiegato ai
miei figli che non ci sarà molto denaro da parte perché lo stiamo
spendendo. Abbiamo molte spese, quello che entra viene subito
utilizzato».
Ovviamente il concetto di "molto denaro" è relativo. Ma mentre in altri casi si disereda per mancanza di stima e fiducia, non è questo che pensa la rock star inglese che ama e rispetta i suoi sei figli. E' però convinto che per il loro bene debbano lavorare: «Tutti i miei figli lo
sanno e raramente mi chiedono del denaro. Per questo li apprezzo e
rispetto»
Spalle comunque coperte per i sei ragazzi poiché il papà non li abbandona: «Ovviamente sono pronto ad
aiutarli se dovessero avere dei problemi ma fino a oggi non è mai
successo. Devono sapere che per avere successo devono contare solo sulle
loro capacità».