Il concepimento verginale di Gesù ci consente di capire perché Maria e Giuseppe abbiano scelto una vita verginale. Ogni figlio, ogni figlia, è memoria e attualizzazione dell’amore dei nostri genitori l’uno per l’altra, sia nei suoi aspetti positivi sia negativi (si può amare molto male). In quanto figlio, Gesù è memoria e attualizzazione della paternità di Dio (egli è il Figlio di Dio, a lui coeterno e uguale nella sostanza divina); è memoria e attualizzazione dell’amore di tutta la Trinità per l’umanità, nonostante il libero peccato di quest’ultima.
Guardando questo figlio, dono ultimo di Dio a noi, Maria e Giuseppe si sono resi conto che non era il frutto del loro amore umano, ma di Qualcuno infinitamente più grande. Si sono resi conto che non era “loro” e questa consapevolezza li ha accompagnati, come testimonia il Vangelo di Luca, per tutta la vita.
Hanno perciò scelto una vita verginale per custodire questa origine altra di Gesù; per educarlo a rispondervi con tutto sé stesso; per rimanere “collaboratori” di questo evento irripetibile, da cui dipende la nostra stessa fede e salvezza.