Cosa distingue un classico, anche se illustrato e per ragazzi, dai libri che non lasceranno traccia? Forse proprio quello che è successo a Il diario di una schiappa che esce in una unica e speciale edizione in latino, la lingua nobile per eccellenza.
La risposta ai numeri strabilianti di copie, edizioni e traduzioni nel mondo che da sempre accompagnano i libri di Jeff Kinney, fin dal suo esordio negli Stati Uniti è proprio questa scelta che può sembrare fuori mercato ma che segue il recente dibattito sull’importanza di studiare le lingue antiche. E i promotori di questa iniziativa dimostrano di credere che se si può far parlare la schiappa in latino, siamo di fronte a una lingua che è tutt’altro che morta.
La schiappa si chiama Greg Heffley. Con i suoi diari di bordo ha abbattuto confini geografici e barriere linguistiche. Dietro di lui, intere schiere di ragazzini hanno dato vita a un fenomeno letterario e culturale, approdato oggi in 51 paesi, tradotto in 44 lingue, con 150 milioni di copie vendute. Milioni di ragazzi nel mondo ne conoscono a memoria le vicende, sentono Greg come uno di loro perché ha conquistato la loro fiducia e vi si riconoscono. E se all’improvviso Greg inizierà a parlare anche latino, forse quei milioni di ragazzini o una buona parte di essi riusciranno ad accostarsi a questa nobile lingua classica, con curiosità, interesse e divertimento.
D’altra parte a difesa della più classica delle lingue possiamo portare due testimonial d’eccezione. Lontani tra loro per motivi geografici e cronologici ma vicini nel considerare lo studio del latino fonte di arricchimento. Infatti se per Schopenhauer «Non conoscere il latino è come trovarsi in un luogo bellissimo in un giorno di nebbia: rende l’orizzonte estremamente limitato», per il più contemporaneo Bill Gates lo studio del greco e del latino hanno avuto un effetto benefico sulla sua formazione e sul suo vocabolario
Una formazione completa non può prescindere dalla cultura classica e dalla sua capacità di formare la mente, e nemmeno dal mondo contemporaneo e dagli strumenti della comunicazione. Come sostiene Remo Bodei, lo studioso del pensiero utopistico del Novecento, «i classici non si consumano mai, e il latino è la lingua che ci aiuta oggi a capire le nostre origini».
Anche il latinista Ivano Dionigi, Magnifico Rettore dell'Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna, che considera il latino, la lingua perfetta, per esempio, per comunicare su Twitter, grazie al suo stile conciso, essenziale, lapidario.
Lo sa bene Monsignor Daniel B. Gallagher, latinista e curatore del profilo Twitter in latino di Papa Francesco. È in questo autorevole studioso cui è stato affidato il progetto: un latinista al contempo madrelingua inglese, in grado di rendere nella lingua nobile di Cicerone il linguaggio dei ragazzi di oggi, quello di uso comune e quotidiano, insieme a neologismi, esclamazioni, espressioni colloquiali e gergali del linguaggio contemporaneo. Un traduttore ideale per Diario di una Schiappa. Ed è così che è nato Commentarii de Inepto Puero.
«Non ha nemmeno dieci anni e Diario di una Schiappa è già un classico. E dunque perché non leggerlo in una lingua classica? O, come direbbero i Romani, “Quidni?” Il mio più forte desiderio è che questa traduzione latina possa piacere agli appassionati di latino in tutto il mondo. Non si leggerà come Cicerone, ma spero riesca a dimostrare che tutto può essere detto in Latino - omnia dici possunt Latine – perfino le avventure sfortunate ma fondamentalmente felici di una piccola schiappa come Greg Heffley».