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martedì 05 novembre 2024
 
SANTA TECLA
 

La Sicilia a fuoco: don Alfredo in strada tra gli sfollati

26/07/2023  Tre vittime. Bruciano boschi, case, oasi naturalistiche. Chiusi diversi tratti dell’autostrada. In questo scenario apocalittico l’immagine del prete che nel paese marinaro (poco più di mille abitanti), in provincia di Catania, sta vicino alla sua comunità: «C’era bisogno di dare aiuto subito, in attesa dell’arrivo dei mezzi antincendio e dei vigili urbani mi sono messo a dirigere il traffico. La gente invocava l’aiuto del Signore. Bene. Io aggiungevo l'invito a star calmi e aspettare i soccorsi»

Ettari di boschi a fuoco nel Palermitano. Foto Ansa.
Ettari di boschi a fuoco nel Palermitano. Foto Ansa.

La Sicilia brucia a causa dell’emergenza incendi che da oltre 24 ore sta minacciando ogni provincia dell’isola. Le fiamme hanno inghiottito oasi naturalistiche, una buona parte di siti archeologici come Segesta nel Trapanese o Morgantina ad Enna. La conta dei danni è ancora in corso, ma ci sono stati anche morti, due settantenni che sono stati trovati carbonizzati nella loro abitazione a Cinisi e una donna di 88 anni vicino all’aeroporto Falcone Borsellino. Due forestali sono invece ricoverati con gravi ustioni

Ci sono sfollati in tutte le province. Da Palermo a Trapani. Da Enna a Messina. Bruciano i tetti delle abitazioni come avvenuto anche nei paesi dell’Acese, in provincia di Catania, qui nella località marinara di Santa Tecla, 60 famiglie del residence Villalba e altri residenti si sono riversati in strada, mentre si aspettava l’intervento dei vigili del fuoco.

 

Don Alfredo d'Anna, 50 anni.
Don Alfredo d'Anna, 50 anni.

In questo scenario apocalittico con la gente che urlava, i bambini in pianto e in preda al panico, don Alfredo d’Anna, 50 anni,  il parroco della chiesa di Santa Tecla è andato in strada per stare vicino alla sua gente. In un’immagine postata dal sito Acireale Social si vede il sacerdote tra gli sfollati con alle spalle l’oasi naturalistica della Timpa che prende  fuoco.

«C’era bisogno di dare aiuto subito, in attesa dell’arrivo dei mezzi antincendio e dei vigili urbani mi sono messo a dirigere il traffico», racconta il sacerdote del paesino in riva al mare di poco più di mille abitanti. «La gente invocava l’aiuto del Signore. Bene. Io aggiungevo l'invito a stare calmi e aspettare l’arrivo dei soccorsi» aggiunge il parroco che prima di arrivare a Santa Tecla nel 2008 si occupava di formazione in seminario.

Le fiamme continuano a non dare tregua e le autorità suggeriscono di restare a casa. Tratti di autostrada sono chiusi e l’aria è irrespirabile con il cielo invaso dal fumo. Centinaia di persone risultano intossicate e sono ricoverate nei presidi sanitari allestiti in tutta l’isola durante questa prima fase dell’emergenza. Inoltre, i continui black out stanno tenendo senza energia elettrica migliaia di abitanti.

Il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, ha chiesto aiuto alla Protezione civile nazionale che ha inviato squadre di supporto da tutta Italia, ma i mezzi sembrano non bastare e ci sono centinaia di richieste in coda. Il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, ha dichiarato che verrà deliberato lo stato di emergenza.  La Sicilia intanto continua a bruciare.

 
 
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