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giovedì 19 settembre 2024
 
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La sociologa: «Chi sono gli uomini che vanno a "lucciole"»

03/10/2018 

Alla fine degli anni ’90 si è cominciato a parlare di nove milioni di clienti in Italia. Numeri da capogiro se si pensa che equivale a dire un terzo della popolazione maschile, ovvero un uomo su tre. «Ma questa stima, mal divulgata» spiega Giorgia Serughetti, ricercatrice di Sociologia all’Università Bicocca di Milano che si occupa di tratta e prostituzione dal 2007, «è stata rivista e verosimilmente, in seguito, si è parlato di 2 milioni e mezzo di uomini; il che vuol dire, se si guarda alla popolazione attiva, ovvero quella da 15 a 64 anni, il 13%. Una tendenza, comunque, in crescita secondo una ricerca del Codacons del 2014 in cui si indica un aumento dal 2007 al 2014 del 25% con tre milioni di clienti e 90.000 operatrici del sesso. Aumento nel fatturato (+ 740ml di euro), nel numero dei soggetti dediti alla prostituzione (+20mila) e dei clienti (+500mila)».

Chi è il cliente? «Se si guarda ai diversi luoghi in cui è possibile acquistare servizi sessuali, dalle sale massaggio, alla strada, a Internet» dice, lei che è anche autrice del libro Uomini che pagano le donne, «la rappresentazione è mista: uomini sposati e non, di tutte le età, con orientamenti religiosi diversi e diversi livelli di istruzione. Una rappresentazione assolutamente trasversale alla popolazione maschile. Ci sono, poi, diverse tipologie in base al tipo di comportamento: saltuario, regolare, in coppia con la doppia morale, e di chi, invece, va a prostitute quando resta da solo».

Uomini che pagano le donne. Dalla strada al web, i clienti nel mercato del sesso contemporaneo
di Giorgia Serughetti

 
 
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